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“A lutto” per la
scomparsa dell’Isola

 La “tragedia delle tragedie” dei messinesi non poteva che concludere il suo primo atto con una scena di lutto. Ma se è vero che per l’abbigliamento e lo stato d’animo dei partecipanti sembrava di assistere a un funerale, è anche vero che alla “cerimonia” si sono presentati pochi intimi. È stata molto scarsa, ieri sera, la partecipazione dei cittadini al flash mob organizzato da Millevetrine per dire sì alla compianta isola pedonale. Circa trenta persone, soprattutto donne, hanno sfilato per l’area dell’isola che non c’è in assoluto silenzio. All’appuntamento fissato alle 19 quasi tutti i manifestanti si sono presentati con un cerotto sulla bocca e le mani legate. Molti hanno scelto un abbigliamento scuro anni Cinquanta per seguire l’invito diffuso su Facebook dagli organizzatori, i quali hanno voluto «sottolineare che chi è contrario all’isola pedonale non vuole andare al passo con i tempi e le esigenze di ogni città». La manifestazione è consistita in trenta lenti minuti di silenzio, sfilando per quelle vie sulle quali presto torneranno ad esserci automobili e auto parcheggiate. I partecipanti hanno soltanto camminato sull’isola della discordia. Lentamente. Tristemente. Con gli occhi bassi, guardando quella strada di cui si erano “impadroniti”e che adesso verrà «nuovamente ingoiata dal traffico». Un provvedimento che ha animato il dibattito da subito. L’amletico dubbio, infatti, ha animato le conversazioni dei solitamente pigri messinesi come forse mai nessun provvedimento era riuscito a fare. C’è da scommettere che se William Shakespeare avesse origini messinesi, come pur qualcuno sostiene, avrebbe ambientato una sua tragedia proprio in Via dei Mille. Proprio lì, dove si è tenuto il flash mob. La fatidica domanda, infatti, per tutta la durata dell’isola pedonale, è stata l’“essere o non essere” dei messinesi. Nelle vie che il consiglio comunale ha deciso di riaprire al traffico i cittadini e i rappresentanti delle istituzioni hanno fatto scorrere fiumi di parole. E in netta controtendenza si è voluto porre il flash mob, che è stato un lungo momento di silenzio per “dire” semplicemente sì all’isola, al momento quasi del tutto cancellata. Se sarà per sempre non è dato sapere. Quel che è certo è che la... tragedia tutta messinese, che shakespearianamente si può chiamare “Favorevoli o contrari?”, è arrivata alla fine di un atto. E non poteva mancare un lungo applauso. Come quello che ieri ha concluso il flash mob.

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