Il mare, il porto chiave di volta della Messina di oggi e di domani. Mentre il faccia a faccia Accorinti – autotrasportatori prosegue sul cavalcavia, quella ceh potrebbe essere la soluzione a tutti i problemi dell’attraversamento dei mezzi pesanti in città, cioè la nascita del nuovo porto, anzi del vero porto di Tremestieri, rischia di naufragare. Le ultime osservazioni di WWF e MAN fatte arrivare al ministero dell’Ambiente rischiano di far slittare la decisione sulla Valutazione di impatto ambientale che sarebbe dovuta essere rilasciata Venerdì prossimo. Le due associazioni ambientalistiche chiedono legittimamente un supplemento di indagini e analisi che però possono far aggiornare la commissione della cosiddetta Via. Un possibile ulteriore slittamento che preoccupa l’autorità portuale di Messina che teme che quegli ottanta milioni di euro – 10 del Cipe, 15 della stessa autorithy 20 della Regione ed il resto del ministero, possano finire presto altrove perche da troppo tempo sono congelati in attesa di questo o quel nulla osta.
E intanto per la quinta volta è arrivato il presidio del sindaco Accorinti all’uscita del molo Norimberga. Con tanto di gazebo e posti a sedere, l’applicazione dell’ordinanza 428 passa dall’opposizione fisica del sindaco che sbarra la strada ai mezzi pesanti – oggi ne sono sbarcati una quarantina dalla corsa notturna – e poi alla spicciolata li fa ripartire. Neanche a dirlo, pure oggi gli animi si sono riscaldati e il timore di uno scontro fisico che faccia degenerare la doppia protesta è alto così come il numero di uomini delle forze dell’ordine impiegate.
Oggi per la prima volta sul cavalcavia anche Giuseppe Richichi, il rappresentante dell’Aias il primo sindacato degli autotrasportatori. Mentre filmava le fasi dell’intervento del sindaco, Richichi è stato anche identificato dalla polizia municipale. Una recrudescenza che porta alla definitiva rottura dei rapporti che già erano ai minimi storici. Gli autotrasportatori non vogliono più accettare lo stillicidio di queste mattinate ed annunciano che da domani saranno loro a spegnere i loro mezzi su quel ponte per protestare contro una decisione che trovano unilaterale. Un blocco stradale per protestare contro un blocco della circolazione. Dall’altro lato Accorinti non vuole mollare a sua volta è assumersi tutte le responsabilità di questa azione che è diventata una priorità quotidiana dell’agenda del sindaco di Messina