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Accorinti: «Agisco da sindaco nell’interesse della mia città»

   «Caro Enzo, con te come con tutti i parlamentari messinesi abbiamo sempre collaborato per affrontare e risolvere i problemi della città, facendo fronte comune perché gli interessi della nostra comunità sono prioritari rispetto alle appartenenze politiche, alle sordità delle istanze nazionali o regionali, agli interessi particolari di chiunque». Comincia così la lettera di replica del sindaco Accorinti all’intervento del deputato nazionale del Nuovo Centrodestra Vincenzo Garofalo. Dopo il riconoscimento della reciproca e leale collaborazione nell’interesse generale di Messina, Accorinti dice di essere rimasto sorpreso per quanto dichiarato da Garofalo. «Una nota sorprendente – scrive il sindaco – perché poco leggibile nei suoi risvolti pratici e perché non trovo cenno alla posizione assunta dagli armatori in questa vicenda. Sorprendente ancora perché mi attribuisci un atteggiamento oltranzista che non risponde al vero e, infine, perché sembri attribuire all’assessore Ialacqua un dietrofont sull’inceneritore di Pace del tutto fuori dalla verità delle cose». Ed ecco che Accorinti risponde nel merito ai rilievi di Garofalo: «Tu mi accusi di agire non da sindaco, ma da attivista, come se avessi imposto senza confronti e senza proporre alternative un provvedimento che vieterebbe la libertà di circolazione delle merci in città. Forse non sei informato del tatto che l’ordinanza emanata ha avuto come premessa un lungo confronto con gli armatori, ai quali era stata offerta ampia tolleranza per quest’anno in cambio di un impegno formale all’annullamento dei transiti diurni a partire dal 2015, con un anno di tempo per affrontare e gestire la transizione ad una nuova organizzazione dei tempi, ricevendo in cambio il più deciso diniego. Cosa avresti fatto tu da sindaco? Avresti ritenuto necessario piegare agli interessi del gruppo imprenditoriale l’obiettivo di rendere Messina una città normale, normalmente non attraversata dai Tir? Sicuramente no. Anche tu avresti assunto, naturalmente con lo stile e i modi che caratterizzano la tua persona, comportamenti fermi, capaci di chiarire che l’intenzione del primo cittadino è quella di difendere e tutelare senza se e senza ma la vivibilità e la salute dei cittadini, di affermare che la città non può essere assoggettata a ricatti di alcun genere o provenienza. Nessuno ha detto a Franza – prosegue Accorinti –di sopprimere la corsa diurna, che nasce con l’obiettivo di intercettare la domanda turistica dei mezzi leggeri; gli è stato semplicemente chiesto di limitarla a questo flusso, oppure di attivare sistemi di stoccaggio dei mezzi pesanti o ancora di attivare orari che fossero compatibili con la vivibilità del centro urbano, assumendo l’impegno di non replicare la presenza diurna dei Tir nel prossimo anno. Il gruppo armatoriale ha rifiutato, affermando che il modesto numero di camion avrebbe potuto essere gestito anche di giorno. Ma il numero in realtà modesto non è, atteso che lo scorso venerdì i mezzi sbarcati erano sessanta. L’attuazione del provvedimento, peraltro, non blocca la circolazione dei Tir ma la regolamenta sottoponendola a sanzione e a ordinata immissione nel traffico urbano. Come sindaco ho riservato a me la competenza sulla vigilanza urbana e ho voluto simbolicamente sovrintendere alla regolamentazione dei flussi, verificando che i vigili urbani gestissero efficacemente l’incolonnamento dei mezzi pesanti. All’imbocco del Cavalcavia una pattuglia di vigili immette uno ad uno i camion (che vengono sanzionati in viale Europa) nel traffico urbano e attende un tempo congruo prima di dare il via all’immissione seguente, in modo da diluire l’impatto dei mezzi pesanti sul traffico urbano. Non si tratta di oltranzismo o di “attivismo” ma piuttosto dell’assunzione di responsabilità di un sindaco che, avendo emessa un’ordinanza, ne cura l’attuazione sul territorio della sua città in ossequio anche al principio costituzionale della tutela della salute».

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