Vincenzo Nibali, storia di un messinese capace di imporsi ai livelli più alti, lontano dalla città d’origine. Il suo legame con Messina rimane, comunque, forte, l’infanzia, la famiglia e gli amici, tanti buoni motivi che lo convincono a ritornare dalle nostre parti.Vincenzo Nibali, una bicicletta nel destino e una carriera da predestinato. Per tutti lo squalo dello stretto, il nick-name che lo accompagna per le sue origini e lo stile di corsa, sempre all’attacco, in salita come in discesa.
Con la vittoria nella grande boucle è entrato tra i miti del ciclismo, insieme ad Anquetil, Gimondi, Merckx, Hinault e Contador i cinque che prima di lui erano riusciti a centrare il successo, almeno una volta, nelle tre più grandi corse a tappe del mondo: Vuelta, Giro e Tour De France.
Vittorie e riconoscimenti con Messina sempre nel cuore, le granite con panna, un arancino che porta il suo nome creato dall’amico Famulari, le passeggiate in bici con gli amatori e tanti momenti di solidarietà, portati avanti con l’aiuto del nuovo fan club, inaugurato ad inizio anno.
A gennaio, quello con gli amici del piccolo Edy, a Piazza Duomo, è diventato un appuntamento fisso e irrinunciabile. Il campione che non si è montato la testa, ma che è rimasto umile e che vuole aiutare i meno fortunati, per questo Enzo piace a tutti.
Un 2014 indimenticabile per Nibali, la gioia per essere diventato padre di Emma e, adesso, una vittoria storica nel momento più importante della sua folgorante carriera. Lo squalo dello stretto ce l’ha fatta un’altra volta.
Grazie campione.
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