Una pausa, non certo una tregua ne tantomeno uno stop alla battaglia. Solo una breve interruzione, nei giorni in cui si fermano i mezzi pesanti o comunque si riducono bruscamente nel numero. Il blocco dei tir nella zona falcata oggi non c’era per ovvie ragioni. Nella notte tra sabato e domenica la Cartour non viaggia, dunque stamattina mancavano proprio i mezzi pesanti. Ma anche domani sarà una giornata tranquilla, da questo punto di vista.
Accorinti ha annunciato che il blocco riprenderà solo martedì mattina. Anche in questo caso c’è una spiegazione: la nave della domenica sera parte presto e presto arriva a Messina. Sulla carta dovrebbe attraccare alle 7 meno 20, dunque venti minuti prima dell’inizio del divieto di transito ai mezzi pesanti. Se tutto dovesse andare secondo le previsioni, i tir non passerebbero dalla città nelle ore in cui vige l’ordinanza. Se poi l’orario dovesse slittare, verrebbero comunque semplicemente multati. Ma essendo pochi, su questa nave, non ci sarebbe comunque un disagio significativo per i cittadini. Questo è il motivo per il quale Accorinti ha deciso di bloccare la protesta – non l’ordinanza, ovviamente. Dieci mezzi pesanti – tanti sono quelli che si imbarcheranno stasera a Salerno e sbarcheranno domani a Messina – alle 7, 7,15 del mattino, non rappresentano un grosso problema. Da martedì, invece, il blocco ricomincerà a tutti gli effetti. Domani, in compenso, sarà una giornata delicata in un altro approdo. Alla Rada San Francesco entrerà in azione il movimento dei forconi guidato da Mariano Ferro, che aveva da tempo fissato la data della protesta. Originariamente l’appuntamento era previsto al casello di Tremestieri, poi è arrivato il cambio di programma. I forconi protestano per difendere l’agricoltura siciliana. Insomma, domani il Norimberga sarà libero, ma un sit-in davanti a un approdo ci sarà ugualmente. Resta da capire se i tir, stavolta, passeranno regolarmente.
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