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Garofalo: «Accorinti agisca da sindaco, non da attivista»

 «Non vi è nessuno che non riconosca al sindaco Renato Accorinti le migliori intenzioni nel condurre una battaglia contro un prezzo troppo alto che viene pagato dalla città a causa del transito dei bisonti della strada. Prezzo in termini di inquinamento ambientale e di rischio di incidenti stradali che aumenta, evidentemente, in alcune fasce orarie. Ma Renato, come troppo spesso accade, dimentica che non è più solo un attivista che conduce le sue battaglie ideologiche ma che oggi è, anche e soprattutto, il sindaco di una città, e compito di un sindaco, di un buon sindaco, non è quello di dare vita ad “un muro contro muro” ma di trovare soluzioni nell’interesse della città valutando costi e benefici». Parte da quest’assunto la riflessione “ad alta voce” del parlamentare nazionale del Nuovo Centrodestra Enzo Garofalo, secondo il quale la “la crociata”contro l’attraversamento dei mezzi pesanti e il loro arrivo nelle ore diurne al molo Norimberga rischia di essere inutile e dannosa. «Il nodo centrale –insiste Garofalo – non è, infatti, quello di eliminare il transito al molo Norimberga ma alla Rada San Francesco nella quale arriva il 75% dei tir. Lo sa bene chi conosce i problemi di transito della città e lo sa bene Accorinti. Questa è la battaglia vera. I Tir arrivano in città e la attraversano per consegnare merci. Come sottolineato in questi giorni da alcuni autotrasportatori, anche loro sono lavoratori che hanno scadenze da rispettare, consegne da fare, merci spesso deperibili che devono essere portate a destinazione il più presto possibile. Il principio della continuità territoriale, da noi spesso citato, va garantito anche a loro. Allora il punto, da amministratore, non è quello di indossare la fascia e cercare di convincere gli autotrasportatori ma di trovare per loro e per i cittadini le soluzioni. Non esistono i buoni e i cattivi. La differenza tra chi fa l’attivista e chi invece ha il compito di amministrare è che quest’ultimo ha la responsabilità di pensare sempre agli effetti degli atti che compie e di agire di conseguenza responsabilmente (se n’é accorto Ialacqua che fu tra quelli che bloccarono l’inceneritore di Pace salvo poi oggi a sponsorizzarlo come unica soluzione possibile). Non si può pensare di bloccare i tir assumendo posizioni ideologiche e non lo si può fare, soprattutto, quando si è a un passo dalla fine dei lavori a Tremestieri. Occorre indossarla quella fascia per chiedere, ad esempio, perchè il grande amico Crocetta che straordinario interesse manifesta sempre per la nostra città promettendo la “moltiplicazione dei pani e dei pesci” poi non manda nessun delegato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dove si sta discutendo del sistema di mobilità nell’Area dello stretto e perchè non interviene per sbloccare l’iter che consentirebbe l’inizio dei lavori sulla via don Blasco fermo a Palermo. A Roma ha preso il via il tavolo di lavoro al quale siedono anche autorevoli esponenti del mondo universitario messinese e reggino, per uno studio di fattibilità di un sistema integrato di trasporti nell’area dello Stretto. È una occasione straordinaria questa per i conoscitori del nostro territorio per permettere di individuare un sistema che consenta di garantire davvero la continuità territoriale. È una occasione per tutti coloro che hanno delle idee valide. Il tavolo è aperto e si gioca una partita importante. Chi vuole dare il proprio contributo ha l’occasione per farlo. E lo faccia adesso perchè i lampi di genio a posteriori non avranno senso».

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