Sarà Toni Servillo ad aprire, il 16 ottobre leggendo autori partenopei, la stagione 2014/2015 dell’Ente Teatro peloritano, presentata stamattina nella Sala Sinopoli del Vittorio Emanuele, alla presenza del commissario della Provincia Regionale Romano - che ha aperto la serie di interventi, sottolineando l’importanza di una riorganizzazione e di una gestione nuova dell’ente - e del sindaco Accorinti, giunto quasi a conclusione dell’incontro, che ha ribadito il valore della cultura nella nostra città, che deve avere nel proprio Teatro il perno principale.
Un unico cartellone, quello presentato oggi alla città, immaginato e realizzato a quattro mani dai due direttori artistici Bruschetta e Renzo, che l’hanno presentato spiegando - assieme al presidente Puglisi, intervenuto dopo Romano - quelle che sono state le linee-guida seguite nel mettere su il composito puzzle.
Una serie di spettacoli che, come ha aggiunto il sovrintendente Saija, è costata in tutto circa 600 mila euro e che non esaurisce le iniziative dell’ente, che intende implementare le proposte.
Rimane da aggiungere, ancora, che nel cartellone trovano posto anche alcuni concerti cameristici di livello assoluto promossi dalle associazioni storiche peloritane, che saranno ospitati al Vittorio Emanuele.
Accanto alla stagione principale, poi, un interessante progetto denominato “Laudamo aperta” comprendente - tra l’altro - messinscene, laboratori, la rassegna musicale “Accordiacorde” promossa dalla Filarmonica Laudamo; e i Giovedì in musica dell’Accademia Filarmonica e della Bellini.
Dopo Servillo, spiccano l’atteso spettacolo di Beppe Fiorello, Penso che un sogno così (che sarà in scena – caso unico – cinque giorni, nella prima metà di gennaio); L’onorevole di Sciascia, messo in scena da Vetrano e Randisi; e, tra le altre, le piéce di Monica Guerritore, Enzo Iacchetti, Renato Carpentieri e Glauco Mauri (che proporrà l’adattamento teatrale di Una pura formalità di Tornatore).
E ancora Giù di Scimone e Sframeli e Lei e lei di Giampiero Cicciò, che ne è interprete insieme con Federica De Cola.
Una menzione particolare meritano, invece, per la musica la settimana del cinema muto, in programma a fine novembre, con concerti e seminari mirati e con un omaggio a Chaplin nel centenario della nascita del suo Charlot; i concerti di Paolo Fresu e di Antonella Ruggiero; due spettacoli di danza, dedicati al tango e alla danza contemporanea; e un concerto, con sinfonie e cori d’opera.
In conclusione, però, non possiamo non rimarcare, pur comprendendo le difficoltà per le esigue risorse finanziarie a disposizione, l’assenza assoluta della lirica (e di operette, musical e affini), del sinfonico e del balletto classico.
E - quasi come una conseguenza - lo scarso ed episodico impiego dell’Orchestra del Teatro, messa ai margini di un cartellone dai modesti contenuti musicali.
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