Qualcosa deve essersi inceppato nei meccanismi comunali, altrimenti sarebbe difficile spiegarsi come mai molte zone della città sono così malridotte. E non si tratta di aree periferiche, non sarebbe, comunque, una valida giustificazione, ma di arterie centrali, stranamente trascurate.
Non fa eccezione perfino Palazzo del Governo dove le erbacce crescono copiose sul muro e sulla banchina. Cosa ne pensa il prefetto Trotta non è darlo saperlo, dubitiamo che ne sia felice. Il 15 agosto, giorno della processione della Vara, è vicino. Presumibile, quindi, che prima di quella data venga effettuata la pulizia di tutta l’area.
Un’altra cartolina di degrado arriva dal centro. In Via Trento, all’incrocio con la via Ugo Bassi, i rami degli alberi sono ad altezza d’uomo ed è impossibile evitarli. Tutto il contesto, in realtà, sembra una giungla. Le erbe dal marciapiede crescono copiose. E’ così da molto tempo, la cosa strana è che nessuno dei preposti alla scerbatura si sia attivato per restituire un minimo di decoro. Che i tempi di reazione non siano rapidi è, clamorosamente, evidenziato da questo tronco con radici che da quasi un anno staziona, in sosta vietata, in via Trieste.
Immobilismo e scarsa volontà nel risolvere i problemi. Il patrimonio arboreo è messo a rischio per le ragioni più svariate, la prima, però, rimane l’incuria che si manifesta, purtroppo, con queste sembianze. Il cronoprogramma predisposto da Palazzo Zanca ha finora interessato spartitraffico di Via Garibaldi e altre zone a verde della città. Sarebbe, quantomeno, opportuno rivedere le strategie di intervento.
Intanto il consiglio della quarta circoscrizione, presieduto da Francesco Palano Quero, ha chiesto al sindaco e all’assessore competente di predisporre un piano straordinario per il decoro e la pulizia su tutto il territorio.
In particolare la costituzione, con urgenza, di una task-force politico-tecnica operativa per la pulizia, il decoro e la cura del verde, convocando un tavolo che riunisca con cadenza settimanale, l’AtoMe3, Messinambiente, le Circoscrizioni, i vigili urbani, per il controllo, e, possibilmente, anche la Provincia Regionale di Messina, per i cantonieri, e l’Aziende delle Foreste.