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Trasformazione "Piemonte", il fronte del dissenso si allarga

Il coro di no diventa sempre più corposo. Ben venga il polo materno infantile ma il pronto soccorso dell’ospedale Piemonte non si tocca. Unanimi lavoratori, sindacati e politici sensibili all’argomento, che invitano all’unità i cittadini. Saranno, come negli anni scorsi, raccolte delle firme. Sarà chiesto l’intervento del Sindaco come massima autorità sanitaria cittadina per difendere la salvezza dell’ospedale messinese presso la Regione, prima che sia troppo tardi, direttive e obiettivi saranno assunti il prossimo 31 luglio a Palermo. Il Papardo, hanno detto oggi i sindacati, nell’infuocata assemblea, non sarà mai in grado di assorbire l’intero personale e, a prescindere da questo, è stato ribadito come il nosocomio di viale Europa non possa tralasciare il suo ruolo di punto di emergenza urgenza individuato anche dalla protezione civile.  “Non possiamo accettare le decisioni scellerate del governatore Crocetta e dell’assessore regionale alla sanità Borsellino” ha detto convinta Emilia Barrile presidente del consiglio comunale. “Mi impegno a convocare un consiglio comunale aperto invitando anche il neo manager dell’azienda Vullo. Lo scopo di questa politica - ha dichiarato con piglio premonitore la responsabile del civico consesso - è quello di portare l’ospedale Piemonte alla stessa stregua del Margherita oggi”. Anche l’assessore comunale alle politiche sociali Mantineo, arrivato con notevole ritardo, ha dichiarato che queste decisioni devono prendersi in concertazione col sindaco della città. A questo proposito sarà dunque convocato al più presto un tavolo tecnico. L’unione fa la forza è stato ribadito da più parti, riferito anche alla compattezza sindacale. Anche il consigliere comunale Libero Gioveni ha confermato la richiesta di una seduta aperta del consiglio comunale.

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