Ha le idee chiare il neo manager dell’azienda ospedali riuniti Papardo Piemonte, Michele Vullo, nisseno di nascita, per quasi tre anni direttore amministrativo del Policlinico, che a due ore dal suo insediamento ha nominato direttore sanitario Paolina Reitano, nomina rivestita già al Policlinico e direttore amministrativo Domenico Moncada che proviene invece dalla direzione amministrativa del Vittorio Emanuele di Catania. E’ un fiume in piena Vullo nello spiegare punto per punto gli argomenti trattati. Primo fra tutti la trasformazione dell’Ospedale Piemonte in “Ospedale della donna e del bambino”, con tutti i servizi e le competenze mediche necessarie per garantire l’adeguata assistenza. Il piano regionale si sa, deve garantire l’equilibrio economico nel rispetto dei livelli essenziali d’assistenza. “Non ha senso - ha detto il neo manager – che rimanga al Papardo il dipartimento materno infantile, dove invece, saranno spostate nei prossimi sei mesi, tutte quelle specialistiche che al Piemonte non avrebbero più ragione di essere perché presidi isolati senza continuità assistenziale. Anche il direttore sanitario Reitano spiega quanto possa essere dannoso un pronto soccorso che non può espletare a pieno le sue funzioni. In cardiologia, ad esempio, per un infartuato il primo intervento da effettuare è l’elettrocardiogramma con la rilevazione degli enzimi entro mezzora, solo dopo si può procedere ad un eventuale angioplastica. Interventi, gli ultimi, possibili solo al Papardo. Accelerare queste procedure è il primo obiettivo da porsi, raggiungibile solo quando tutto si potrà effettuare in un’unica struttura. Il pronto soccorso al Piemonte dunque rappresenta solo un parcheggio dannoso per il paziente. Tutto questo in attesa dell’uscita, tra una settimana, del patto per la salute 2014-2016 che non promette bene in termini di spesa. Tra i punti indifferibili, la costituzione di un tavolo politico permanente a cui è demandata l’elaborazione di proposte per la spending review interna al settore sanitario.
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