Quando meno te l’aspetti, in casa Acr esplode il problema stadio, con relativa provocazione o minaccia choc da parte della dirigenza giallorossa. Pietro Lo Monaco, infatti, non ha gradito il provvedimento con cui Palazzo Zanca ha concesso per un mese – dal 6 luglio al 6 agosto del 2015 – l’uso del San Filippo (comprensivo di foresteria, aree interne ed esterne) a una società organizzatrice di eventi per due concerti da realizzarsi appunto l’anno prossimo. E la reazione, come spesso accade quando il patron perde la pazienza, non ha avuto mezze misure, dal momento che Lo Monaco ha in pratica consegnato l’Acr nelle mani del sindaco Renato Accorinti, annunciando il proprio disimpegno dalla conduzione sportiva della società. Sembrano lontani i tempi in cui tra il numero 1 del club e il sindaco erano soltanto complimenti reciproci, foto sorridenti e annunci di collaborazione e progetti comuni. Eppure era soltanto due mesi fa. Erano i giorni della promozione in Lega Pro unica, cui erano seguiti gli incontri con l’Amministrazione Comunale per garantire la messa a norma del San Filippo per poter disputare il prossimo campionato, con relativo accordo sul rinnovo della concessione d’uso dell’impianto. Incontri proficui, tanto che l’Acr è stata tra le prime a consegnare in Lega (addirittura con tre giorni d’anticipo) l’incartamento per l’iscrizione al prossimo campionato, perfettamente in regola anche per quanto riguarda il “San Filippo”. Uno sfogo comprensibile, quello di Lo Monaco, quantomeno per quanto riguarda la mancata condivisione del nuovo accordo siglato da Accorinti. Con tutte le ragioni che il sindaco può comunque elencare in termini di ritorni (economici e non) derivanti da questo accordo extracalcistico, sarebbe stato preferibile parlarne prima con chi quell’impianto lo usa tutti i giorni e sulla cui valorizzazione basa gran parte delle speranze di sviluppo della società, del calcio giallorosso e della città. Un gesto che Lo Monaco ha visto quasi come un tradimento, e che ha scatenato una vera e propria bufera, dal momento che i progetti di rinascita dell’Acr sono indissolubilmente legati all’attuale patron, cui il Messina deve la sua stessa esistenza. Nella speranza che questa tempesta si plachi improvvisamente così come è scoppiata, e che Lo Monaco smaltisca presto la rabbia dopo un auspicabile e immediato chiarimento con Accorinti, la società non può certamente fermarsi in questi delicati giorni di preparazione alla prossima stagione, tra mercato e organizzazione del ritiro precampionato.
Caricamento commenti
Commenta la notizia