Secondo alcuni consiglieri il rischio sarebbe stato quello di creare un precedente. Secondo altri la proposta era intrisa di populismo e sarebbe stato meglio un sostegno “silenzioso” e lontano dai riflettori. Ieri il risultato “annunciato”: undici no, undici sì, tre astensioni. L’ordine del giorno non passa. Un’occasione persa, al di là delle singole motivazioni: “nobile” voler dare un contributo autonomo, incomprensibile non voler dare un segnale di vicinanza istituzionale – da esempio per la città – come consiglio comunale. «Strumentalizzare politicamente un provvedimento che aveva l’unico obiettivo di avvicinare le istituzioni ad un gruppo di lavoratori impegnati in un difficile progetto di auto-impresa – è il commento della Fenech – rappresenta un atto di grave miopia politica che ci amareggia profondamente e rimarca la distanza perdurante tra i cittadini e i loro rappresentanti».