Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Dia confisca beni per 20 milioni nel Messinese

Il comunicato Ufficiale della Direzione Investigativa Antimafia di Messina

Dalle prime ore della mattinata odierna, la Direzione Investigativa Antimafia di
Messina sta eseguendo il provvedimento di confisca beni e quote societarie – per
un valore di mercato stimato in circa 20 milioni di euro – emesso dalla Sezione
Misure di Prevenzione del Tribunale di Messina a carico di RAO Giovanni ed
ISGRO’ Giuseppe, entrambi attualmente detenuti in regime di 41 bis e ritenuti
elementi di vertice della famiglia mafiosa dei “barcellonesi”, operante sul versante
tirrenico della provincia di Messina.
La misura di prevenzione patrimoniale nei confronti dei suddetti scaturisce da
accertamenti - condotti dalla D.I.A. di Messina sotto la direzione ed il
coordinamento del Procuratore Capo Dr. Guido LO FORTE e del Sost. Proc. Dr.
Vito di GIORGIO - in relazione ai quali, il Tribunale peloritano, già nel maggio
2012, aveva disposto il sequestro del patrimonio.
Il 50enne RAO Giovanni, già in passato sottoposto alla misura di prevenzione
personale della sorveglianza speciale di P.S. e coinvolto nel procedimento
denominato “Mare Nostrum”, in tempi recenti è stato tratto in arresto nell’ambito
delle operazioni “Gotha” (condannato, il 31.10.2012, alla pena di anni 20 di
reclusione), “Gotha 2” e “Ghota 3” (condannato, il 10.03.2014, alla pena di anni 5
e mesi 8 di reclusione) in quanto ritenuto affiliato, in una posizione di assoluto
vertice, alla famiglia mafiosa barcellonese. Sempre nel medesimo procedimento, al
RAO sono state contestate due ipotesi estorsive aggravate dal metodo mafioso. Il
collaboratore di giustizia, Carmelo BISOGNANO lo ha indicato come il delfino del
noto boss Giuseppe GULLOTTI, di cui ha preso il posto alla fine degli anni ’90,
dopo l’arresto di quest’ultimo, così da avere al suo comando l’intera organizzazione
mafiosa e poterne decidere gli indirizzi e le sorti degli affiliati.
Il 47enne ISGRO’ Giuseppe è stato anch’egli tratto in arresto, in tempi recenti, nel
corso delle operazioni “Ghota” e “Ghota 3” (condannato, il 16.12.2013, alla pena di
anni 7 e mesi 6 di reclusione) in quanto ritenuto affiliato, in una posizione di
vertice, alla famiglia mafiosa barcellonese.
Descritto dai collaboratori di giustizia come organico alla cosca barcellonese e
principale collaboratore del boss Giovanni RAO, ISGRO’ emerge come colui che -
disponendo di una significativa esperienza nell’amministrazione di società operanti
nel settore dell’edilizia e della produzione di calcestruzzo - si è trasformato nella
longa manus di RAO e degli altri sodali nella gestione delle aziende di riferimento.
Per le sue attitudini negli affari contabili, messe a disposizione del sodalizio
mafioso, egli è conosciuto come “il ragioniere”.
Il medesimo collaboratore di giustizia Carmelo BISOGNANO ha parlato di ISGRO’
come del “factotum e alter ego di Rao Giovanni”, nonchè tutore degli interessi
imprenditoriali di tutti i maggiorenti della cosca mafiosa in questione.
Gli accertamenti investigativi, che hanno consentito l’emissione del suddetto
provvedimento di confisca dei beni, hanno posto l’accento sugli importanti interessi
imprenditoriali del sodalizio mafioso barcellonese nel settore della produzione di
calcestruzzo, ambito in cui hanno operato società riconducibili al RAO ed
all’ISGRO’.
E’ stato accertato come la “C.E.P.”, la “I.C.E.M.”, la “AGECOP” e la “C.P.P.”, tutte
operanti nel campo della produzione di calcestruzzo ed edile in genere, siano
società costituite, acquisite o, comunque, gestite dai nominati sfruttando capitali
illeciti e grazie alle quali la famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto si è
imposta nel tessuto economico locale, a scapito dei concorrenti, accaparrandosi
commesse di rilievo anche con modalità estorsive.
In tal senso, si sottolineano, a titolo di esempio, le ingenti quantità di calcestruzzo
destinate, tra il 2005 e il 2007, dalla “AGECOP”, per il raddoppio ferroviario
Messina – Palermo.
Oltre alle quote sociali ed ai beni delle 4 società sopra menzionate, il
provvedimento di confisca ha riguardato:
- 3 immobili ubicati a Barcellona P.G. e Castroreale;
- 2 motocicli;
- 1 autovetture;
- vari rapporti finanziari,
ritenuti incompatibili con la condizione reddituale delle famiglie RAO ed ISGRO’.
L’odierno risultato rappresenta un’importante conferma di un precedente
provvedimento di sequestro preventivo ex art. 321 c.p.p. sui medesimi beni,
eseguito nel giugno 2011 nel contesto dell’operazione “Gotha”.

Caricamento commenti

Commenta la notizia