Quella dell’acqua potabile è una emergenza che merita un trattamento speciale. Ed allora ecco che l’Amam si è messa in moto per cercare di fronteggiare quella che, numeri alla mano, sembra essere la più serie criticità degli ultimi venti ann. Mai a Giugno si era arrivati ad un approviggionamento ridotto del 25% e che porta dalla condotta del Fiumefreddo circa poco più di 700 litri secondo.La buona notizia è che la situazione, che sta assetando diverse parti soprattutto della periferia cittadina, non può peggiorare. Lo assicura l’assessore Ialacqua che ieri è stato a Palermo per cercare una soluzione emergenziale. Ha chiesto alla regione di abbattere del 25% il prezzo dell’acqua dell’Alcantara gestita dalla Siciliacque a sua volta controllata dalla multinazionale Veolia, ma con una quota appunto del 25 % pubblica di Regione ed Eas. Quell’acqua costa 69 centesimi a metro cubo contro i 17 del Fiumefreddo. Soluzione estrema ma praticabile solo se quell’acqua potesse arrivare a Messina
Ma la via preferenziale resta quella di far tornare l’apporto del Fiumefreddo ai 900 litri secondo che rientrano nell’accordo stretto con il consorzio catanese. Per questo l’Amam sta cercando di ottenere una deviazione di parte di quei 600 litri che lo stesso consorzio garantisce in maniera prioritaria ad una gruppo di comune del catanese. Un ‘operazione diciamo “ idropolitica” che però diventerebbe, in piena estate, preziosa come lo stesso liquido.
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