Se tutto può cambiare nel giro di poche ore, figurarsi nel giro di pochi mesi. A marzo titolavamo “Casa serena, verso la chiusura a fine mese”. Motivo? La relazione del dirigente ai servizi sociali, Giovanni Bruno, riguardo gli elevatissimi costi di gestione, tre volte superiori a quanto previsto dagli standard regionali (138 euro per anziano anziché i “normali” 45). Nello stesso documento veniva inoltre messo in evidenza come la struttura non fosse “a norma di legge”. Aspetto quest’ultimo chiarito ancor meglio dal collega del dipartimento stabili comunali, Francesco Ajello, secondo il quale, «la struttura in oggetto ha carenze documentali: certificazione di conformità dell’impianto elettrico alla normativa vigente; certificazione di prevenzione incendi; conformità dei servizi igienici alla specifica normativa». Analisi e punti di vista, però, sono mutati: lo conferma il documento inoltrato lo scorso 12 giugno dal dirigente Bruno al presidente della cooperativa “Azione Sociale”, Giovanni Ammendolia: oggetto “servizi gestione Casa Serena”. Nell’atto l’Ammi - nistrazione presenta le modifiche da apportare al capitolato d’appalto in vista della riorganizzazione dei servizi, (che dovrebbe partire dal 1 luglio), con una rimodulazione dei costi. In particolare Palazzo Zanca, nel ricordare il precedente trasferimento di una parte di anziani ed annunciando il prossimo trasferimento degli utenti con limitata capacità a deambulare, ritiene necessario «rideterminare il numero degli operatori in servizio e parzialmente modificare le prestazioni richieste, nonché procedere ad una nuova quantificazione dell’importo dovuto». In che modo. Le unità di personale saranno ridotte da 104 a 38, per un numero massimo di 50 ospiti. Costo complessivo di gestione mensile 130 mila euro (contro i 249 mila del 2013).Nella suddivisione degli incarichi non può non colpire il mantenimento di un solo infermiere professionista. Rimangono salde e salve, invece, tre unità per portineria, guardiania e centralino. Figure a cui si aggiungono 1 assistente sociale; 21 ausiliari (prima 40), 2 addetti di lavanderie; 1 autista; 2 caldaista; 1 cuoco; 2 operai delle manutenzioni, ed infine direttore, economo, assistente sociale coordinatrice.