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La Messina-Villafranca è di nuovo un inferno

Viadotto Ritiro

Se non lo si riesce a percorrere nelle prime ore del mattino, questo tratto di autostrada diventa un calvario per le migliaia di messinesi che soprattutto nel fine settimana vogliono recarsi nei villaggi rivieraschi della zona tirrenica. Definirla  autostrada, ormai da qualche anno, sembra un termine inappropriato. Eppure è la tratta più cara dell’intera rete nazionale: un euro e venti per 12 chilometri, molti dei quali su un’unica corsia. Il viadotto ritiro giudicato pericolante e parzialmente impercorribile da oltre due anni la causa principale dei disservizi. Sostituzione di barriere protettive, adeguamento dell’illuminazione nelle gallerie e rifacimento a singhiozzo della sede stradale, gli altri motivi per cui una percorrenza regolare dal primo all’ultimo chilometro resta un ricordo sbiadito nella mente dei messinesi.  La Boccetta-Villafranca, ora che la Salerno-Reggio Calabria è stata quasi del tutto riammodernata, è certamente la peggiore tratta autostradale d’Italia.  Da nord a sud, i disagi sono ancora maggiori dal momento che già prima di imboccare la Galleria Telegrafo, i mezzi vengono fatti incolonnare. Per effetto di ciò, le code, in determinati momenti, iniziano sin dalla barriera denominata Villafranca ma che in realtà si trova all’altezza di Pontegallo, ultima frazione del comune di Messina. Su questo non secondario aspetto basano la loro protesta quanti sostengono che questa arteria deve essere considerata come una tangenziale e quindi a percorrenza gratuita. Stante questo problema, derivante dalla chiusura di una corsia del viadotto Ritiro, non si fa molto, a 13 mesi dalla sua inaugurazione, per indirizzare i mezzi diretti a Palermo verso lo svincolo di S. Michele. In città, infatti, non è mai stata sistemata una segnaletica che lo indichi. Durante la stagione estiva, ad esempio, si potrebbe alleggerire il flusso nelle strade del centro e sullo stesso viadotto consentendo ai vacanzieri diretti nelle località della Sicilia Occidentale a servirsi dello svincolo di Giostra. Non si capisce perché un’auto che arriva dalla rada S. Francesco debba percorrere il viale della Libertà, corso Cavour e il viale Boccetta per immettersi in autostrada, transitando poi sul viadotto Ritiro per dirigersi verso Palermo. Qualora tutto ciò fosse inevitabile, qualcuno dovrebbe premurarsi di fornire convincenti spiegazioni.

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