Più facile liberare il Tibet che il cittadino messinese dalla lentezza burocratica di Palazzo Zanca, chiunque lo governi. Battute a parte, lascia esterrefatti, d’estate in estate, la gestione di villaggi fondamentali dell’Estate messinese come Rodia e San Saba. Luoghi in cui la stagione balneare è già iniziata, ma a cui il Comune nulla aggiunge, da decenni. Vanno alla deriva, senza mai una miglioria. L’occasione da concretizzare in anticipo su quest’estate, per Rodia, c’era dal 2010. Da quando il Comune, grazie a un emendamento dell’on. Garofalo, ottenne dallo Stato un piccolo fondo, 100.000 euro, per rendere più percorribile e vivibile il lungomare di Rodia. Progetto presentato da Palazzo Zanca nell’ottobre 2011. Lasciando perdere tutto il tempo sprecato sotto la passata Amministrazione, è davvero strano quanto successo negli ultimi mesi. Dopo un rovello degno dello svincolo di Giostra, si era riusciti, a marzo, ad aggiudicare l’appalto: all’im - presa Nicotra. Dopo 3 anni d’at - tesa sarebbe stato facile eseguire il lavoro in primavera. In fondo di che si trattava? Rifare la strada e i marciapiedi, creare qualche nuovo spazio pedonale sostituire la decrepita ringhiera ed alcuni alberi malati. Si poteva farlo, prima del solito caos. Ma è Messina: «Una decina di giorni fa – spiega il consigliere comunale Francesco Pagano – s’è deciso di rinviare tutto all’autunno». Alle porte dell’estate, era pure giusto. Ma di chi è la colpa, nel palazzo, se servono 3 mesi per aprire un cantiere?