Cinque richieste di condanna, alcune molto pesanti. Ecco la requisitoria di ieri davanti alla prima sezione penale del tribunale del sostituto della Dda Giuseppe Verzera, per una delle inchieste-simdolo degli ultimi anni, l’operazione “Supermarket”, ovvero quando la criminalità organizzata vuole insinuarsi nell’economia pulita adoperando dei prestanome. Èd è un’importante indagine della Mobile che vedeva coinvolti il 53enne Giovanni Trovato, Mauro Maiorana di 44 anni, insospettabile imprenditore del settore di casalinghi e detersivi, titolare dei negozi “Bolle e sapone”, il 25enne Pietro Trovato, il 39enne Angelo Trischitta e il 51enne Giovanni Giuseppe D’Andrea detto “Mariano”. Il pm ieri ha chiesto ai giudici la condanna a 17 anni e 1500 euro di multa per Giovanni Trovato, 9 anni e mille euro per l’imprenditore Mauro Maiorana, 7 anni e 800 euro per Giovanni D’Andrea. Per Pietro Trovato, figlio di Giovanni, il pm ha chiesto 3 anni e 6 mesi di reclusione, mentre per Angelo Trischitta ha invocato la condanna a 2 anni e 2 mesi. Tutto è stato poi rinviato al 20 giugno, quando si completerà il ciclo delle arringhe difensive, con gli avvocati Tino Celi, Antonello Scordo, Laura Autru Ryolo e Giuseppe Donato. Si tratta dell’inchiesta gestita dal sostituto della Dda peloritana Giuseppe Verzera sull’estorsione al noto gruppo commerciale messinese “Gicap Spa” dei fratelli Nino e Francesco Capone, che comprende alcune grosse catene di supermercati in Sicilia e Calabria (Alis, Qui Conviene, Ard Discount e In Grosso).