Messina

Martedì 30 Aprile 2024

L’estorsione ai fratelli Capone, il pm chiede cinque condanne

  Cinque richieste di condanna, alcune molto pesanti. Ecco la requisitoria di ieri davanti alla prima sezione penale del tribunale del sostituto della Dda Giuseppe Verzera, per una delle inchieste-simdolo degli ultimi anni, l’operazione “Supermarket”, ovvero quando la criminalità organizzata vuole insinuarsi nell’economia pulita adoperando dei prestanome. Èd è un’importante indagine della Mobile che vedeva coinvolti il 53enne Giovanni Trovato, Mauro Maiorana di 44 anni, insospettabile imprenditore del settore di casalinghi e detersivi, titolare dei negozi “Bolle e sapone”, il 25enne Pietro Trovato, il 39enne Angelo Trischitta e il 51enne Giovanni Giuseppe D’Andrea detto “Mariano”. Il pm ieri ha chiesto ai giudici la condanna a 17 anni e 1500 euro di multa per Giovanni Trovato, 9 anni e mille euro per l’imprenditore Mauro Maiorana, 7 anni e 800 euro per Giovanni D’Andrea. Per Pietro Trovato, figlio di Giovanni, il pm ha  chiesto 3 anni e 6 mesi di reclusione, mentre per Angelo Trischitta ha invocato la condanna a 2 anni e 2 mesi. Tutto è stato poi rinviato al 20 giugno, quando si completerà il ciclo delle arringhe difensive, con gli avvocati Tino Celi, Antonello Scordo, Laura Autru Ryolo e Giuseppe Donato. Si tratta dell’inchiesta gestita dal sostituto della Dda peloritana Giuseppe Verzera sull’estorsione al noto gruppo commerciale messinese “Gicap Spa” dei fratelli Nino e Francesco Capone, che comprende alcune grosse catene di supermercati in Sicilia e Calabria (Alis, Qui Conviene, Ard Discount e In Grosso).

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