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Cattedrale, è allarme
per il portale

È allarme per lo stato di salute di parti meravigliose del più grande bene culturale e simbolo della città: il Duomo. Il portale maggiore della Cattedrale, capolavoro di elementi in stile tardo gotico incastonato nella facciata realizzata tra il 400 e il 500, è dal 3 giugno scorso sfigurato in una delle statue più belle, quella di San Paolo apostolo – ultimata da Giovan Battista Mazzolo nel 1524 – ed in uno dei baldacchini che fanno da fastigio e da marcapiano tra le statue dei Santi. Un pezzo profondo e consistente della testa di Paolo si è distaccato quasi fosse burro –ricostruiscono i vigili del fuoco –mentre gli stessi, alle 19.30 di martedì, fatti intervenire dalla polizia municipale, lo stavano controllando manualmente. Da quel momento il volto di San Paolo è un moncone totalmente irriconoscibile. Ma al di là di questo clamoroso cedimento, per fortuna non distruttivo grazie alla presenza dei vigili del fuoco, c’è di più: l’immagine complessiva. Alcuni fastigi delle statue presentano crepe, la scopertura e la ruggine dell’anima di ferro. I restauri degli anni 90, quantunque al tempo provvidenziali per arginare il degrado, non bastano oggi a frenare un’evidente corrosione. Probabile che cinquecento anni e più e le rasoiate dei venti e di qualche terremoto abbiano prodotto ferite e criticità in parte nemmeno visibili ad occhio nudo. Che oggi depauperano la bellezza di quel portale maggiore che nel suo complesso la Storia dell’Arte attribuisce al genio di Antonio Baboccio da Piperno ed alle variazioni apportate da Pietro di Bonate. Ma quanto accaduto martedì scorso ha evidenziato anche un problema di rapporti di collaborazione tra i Vigili del fuoco, la Curia arcivescovile in quanto ente proprietario e la Soprintendenza ai Beni culturali.

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