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Immissioni in ruolo,
Messina raccoglie
solo le briciole

 Chiusura di anno scolastico in chiaroscuro per la scuola messinese. Tagli di posti con conseguenti soprannumerari da un lato e nuove prospettive e speranze di immissioni in ruolo dall'altro. S’intrecciano così situazioni diverse nelle varie realtà territoriali, che vedono Messina raccogliere solo qualche briciola del consistente numero di nuovi posti assegnati dal Miur per il prossimo anno scolastico per il sostegno agli alunni H: 12.000 posti in tutta Italia, 747 in Sicilia ma manca ancora la suddivisione provinciale, che, alla luce di quelli già assegnati quest'anno, 72 in tutto a Messina, saranno certamente meno di un centinaio, destinati ai precari di tutti gli ordini di scuola. Per questo, la possibilità di cambiare provincia, offerta negli ultimi giorni con le nuove domande triennali ai precari “storici” con oltre 10 anni di lavoro a tempo determinato, è stata sfruttata da molti, che, pur in situazioni familiari vincolanti, hanno deciso di presentare domanda di insegnamento nelle province da Roma in su, dove le graduatorie sono esaurite da tempo, inseguendo il “sogno” di un posto definitivo. Dal punto di vista dell'edilizia scolastica, non è cambiata la situazione degli edifici messinesi, nonostante le buone premesse di finanziamenti europei, che dovevano arrivare nelle scuole, se i Comuni si fossero resi più partecipi e attivi nell'approntare i progetti esecutivi. Così, a fronte di svariati milioni di euro messi a disposizione delle scuole da parte dei Fondi strutturali europei (ogni progetto per gli istituti scolastici del 1° settore è di 350.000 euro e per gli Istituti superiori di 700.000 euro), saranno pochissimi gli istituti che ne beneficeranno a causa dei ritardi delle Amministrazioni locali. E già sono partite dagli uffici del Pon Sicilia le prime revoche dei finanziamenti.

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