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I ciechi siciliani dicono basta ai tagli

Ormai dura da mesi e se prima si è stretta la cinghia e si è risparmiato persino sulla carta braille e sui video ingranditori adesso l’unica possibilità sono i tagli. I tagli ai servizi essenziali che garantiscono autonomia, pari opportunità ma soprattutto dignità e libertà a una intera categoria, parliamo di 35 mila ciechi, 90 mila ipovedenti  e 650 ciechi pluriminorati solo in Sicilia, che dopo anni di lotta aveva conquistato traguardi inimmaginabili. Una categoria paragonata, dal governo regionale, a qualsiasi altra associazione di servizi. La mancata approvazione della legge finanziaria 2014 ha messo i ciechi siciliani in ginocchio a combattere non solo con le barriere architettoniche purtroppo sempre più presenti nelle nostre città ma anche con quelle culturali. A Messina oltre alla sezione provinciale dell’Unione Italiana Ciechi, gravi difficoltà si registrano anche al Centro Regionale Helen Keller con annessa scuola cani guida per ciechi, definito non a caso “porta privilegiata” verso la libertà dei ciechi. Ebbene al momento si prefigura uno scenario gravissimo con la sospensione dei servizi ma anche con licenziamento di personale specializzato e riduzioni di contratti. Allo stato di agitazione proclamato dalla categoria seguiranno nei prossimi giorni manifestazioni e forme di protesta ad oltranza. 

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