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Rifiuti, sporcizia e
scarsa programmazione

Delle controversie tra Comune e Messinambiente,  delle diffide dell’Arpa alla partecipata, dei milioni promessi dal Comune e non ancora versati, delle pungolature dei sindacati che ritengono l’amministrazione comunale unica responsabile dell’emergenza rifiuti, al cittadino messinese poco importa. Chi paga la tassa sui rifiuti diventata sempre più salata pretende, e non a torto, di ricevere un servizio di qualità. Certo svuotare i cassonetti e pulire la città sono due cose assolutamente distinte. Il liquidatore di Messinambiente Ciacci ha chiesto la collaborazione della città, ma quella stessa città desidera segnali. La volontà palesata negli anni, dell’avvio di una raccolta differenziata dei rifiuti, non ha mai avuto concretezza se non per l’istituzione delle isole ecologiche. La raccolta intanto prosegue a rilento e in modo poco organizzato, svuotato il cassonetto, sollevato meccanicamente dal mezzo di Messinambiente, i cumuli di rifiuti attorno rimangono a macerare sulla strada e sui marciapiedi. E’ una realtà che viene segnalata da numerosi cittadini indignati non solo nei villaggi ma anche nel centro cittadino. Una lamentela a parte va fatta invece per la pulizia delle strade, delle aiuole, degli spartitraffico, dei marciapiedi. Non si tratta solo di carte trasportate dal vento ma di rifiuti di tutti i tipi, dalle lattine alle buste di plastica, dalle bottiglie, ai vestiti. E se le strade non vengono pulite per anni non si può dare la colpa al cittadino. Nota a parte per la pulizia delle spiagge. Siamo praticamente a giugno e del servizio non è stata resa nota ancora nessuna programmazione se non un timido invito dell’assessore Ialacqua ai cittadini a presentare eventuali idee e proposte. Non dimentichiamo che l’anno scorso i primi interventi sono iniziati a luglio, in piena stagione, e la maggior parte ad opera di volontari. Persone piene di buona volontà certamente da cui però non si può basare una programmazione seria e competente. Un senso di trascuratezza di una città abituata a convivere con il sudiciume, con i cassonetti rotti e deformati e persino con gli alberi non potati che in alcuni casi impediscono il passaggio dei pedoni e la visuale dei semafori. Questo si trova all’incrocio tra viale Europa e via La Farina. Ci si ferma o si parte solo per intuito lo stesso pregio che serve al messinese per evitare di finire dentro una buca o di attraversare al momento giusto vista l’assenza generale di strisce pedonali. 
Delle controversie tra Comune e Messinambiente,  delle diffide dell’Arpa alla partecipata, dei milioni promessi dal Comune e non ancora versati, delle pungolature dei sindacati che ritengono l’amministrazione comunale unica responsabile dell’emergenza rifiuti, al cittadino messinese poco importa. Chi paga la tassa sui rifiuti diventata sempre più salata pretende, e non a torto, di ricevere un servizio di qualità. Certo svuotare i cassonetti e pulire la città sono due cose assolutamente distinte. Il liquidatore di Messinambiente Ciacci ha chiesto la collaborazione della città, ma quella stessa città desidera segnali. La volontà palesata negli anni, dell’avvio di una raccolta differenziata dei rifiuti, non ha mai avuto concretezza se non per l’istituzione delle isole ecologiche. La raccolta intanto prosegue a rilento e in modo poco organizzato, svuotato il cassonetto, sollevato meccanicamente dal mezzo di Messinambiente, i cumuli di rifiuti attorno rimangono a macerare sulla strada e sui marciapiedi. E’ una realtà che viene segnalata da numerosi cittadini indignati non solo nei villaggi ma anche nel centro cittadino. Una lamentela a parte va fatta invece per la pulizia delle strade, delle aiuole, degli spartitraffico, dei marciapiedi. Non si tratta solo di carte trasportate dal vento ma di rifiuti di tutti i tipi, dalle lattine alle buste di plastica, dalle bottiglie, ai vestiti. E se le strade non vengono pulite per anni non si può dare la colpa al cittadino. Nota a parte per la pulizia delle spiagge. Siamo praticamente a giugno e del servizio non è stata resa nota ancora nessuna programmazione se non un timido invito dell’assessore Ialacqua ai cittadini a presentare eventuali idee e proposte. Non dimentichiamo che l’anno scorso i primi interventi sono iniziati a luglio, in piena stagione, e la maggior parte ad opera di volontari. Persone piene di buona volontà certamente da cui però non si può basare una programmazione seria e competente. Un senso di trascuratezza di una città abituata a convivere con il sudiciume, con i cassonetti rotti e deformati e persino con gli alberi non potati che in alcuni casi impediscono il passaggio dei pedoni e la visuale dei semafori. Questo si trova all’incrocio tra viale Europa e via La Farina. Ci si ferma o si parte solo per intuito lo stesso pregio che serve al messinese per evitare di finire dentro una buca o di attraversare al momento giusto vista l’assenza generale di strisce pedonali. 

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