Di volta in volta sono stati diversi i motivi che hanno generato la crisi nel servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Da tre anni almeno, sembra una crisi irreversibile. Cambiati due sindaci a cavallo di una gestione commissariale, cambiano anche i vertici della società partecipata che gestisce il servizio, diventate ancora più salate le bollette, ma per le strada della città i cumuli non mancano. E’ ormai un’eccezione quando accanto ai cassonetti non vi è alcuna catasta di immondizia. Scorrendo in rapida successione tutte le emergenze degli ultimi tempi i motivi sono stati legati a: carenza di mezzi, mancanza di gasolio, stipendi non pagati, contributi non versati, vestiario non distribuito, le fatture non saldate ai fornitori esterni, le finanziarie che gravano sulle buste paga dei dipendenti, le polizze assicurative scadute dei mezzi, la discarica chiusa per manutenzione, la discarica chiusa per morosità. Un elenco interminabile che recentemente si è allungato con il problema del deposito temporaneo dei rifiuti a pace, il trasporto dei rifiuti in discarica, le vertenze sindacali per doppi turni del personale. Tutto questo mentre con l’estate ormai alle porte bisognerebbe partire con i servizi di scerbatura e la pulizia delle spiagge. Per uscire da questa nuova emergenza è stato necessario riallacciare i rapporti con la Seap per il trasporto dei rifiuti fino a Mazzarrà S. Andrea. L’acquisto di nuovi mezzi, secondo i programmi di Ciacci, consentirà all’azienda di svolgere questo servizio in piena autonomia. Intanto il commissario, da poco più di due mesi alla guida di Messinambiente, ipotizza entro la fine di questa settimana la conclusione di questa nuova emergenza.
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