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Gotha 4, in 29 all'abbreviato

tribunale

Per tutti la data del processo è stata fissata all’undici giugno prossimo. I sostituti della DDA, Angelo Cavallo, Vito Di Giorgio e Giuseppe Verzera avevano chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli imputati. Gli arresti scattarono il 10 luglio scorso e portarono in carcere nuovi e vecchi boss e gregari della mafia del Longano

Sette mesi di indagini serrate, riscontri, interrogatori, nuovi sequestri per una delle più importanti inchieste di mafia, l’operazione “Gotha 4” che il 10 luglio scorso portò in carcere boss vecchi ed emergenti ed affiliati di Cosa Nostra barcellonese. La mafia del Longano in pochi mesi aveva serrato le fila e si  era ricostituita attorno a nuovi capi, imprenditori incensurati e del tutto sconosciuti alle forze dell’ordine, a volte facendo ricorso alle armi. E’ il caso di Francesco Aliberti, 60 anni imprenditore di Barcellona nel settore dei serramenti e Giuseppe Treccarichi, 50 anni allevatore di Rometta Superiore.  Sono loro i nuovi capi della cupola mafiosa secondo la DDA di Messina ed era Aliberti ad occuparsi della raccolta di fondi per le famiglie dei detenuti e di una cassa comune con i proventi delle estorsioni  per sostenere l’associazione mafiosa. Un’organizzazione duramente provata dalla collaborazione dei boss Carmelo Bisognano, Alfio Castro e Santo Gullo che avevano già consentito di arrestare i padrini storici della mafia di Barcellona. Poi il colpo della cattura, nel gennaio dell’anno scorso, del boss latitante Filippo Barresi e poi il pentimento di Salvatore Campisi. Quest’ultimo, figlio d’arte e soggetto emergente, ha consentito di far luce sui due tentati omicidi ai danni di Carmelo Giambò e dell’omicidio di Ignazio Artino, assassinato il 12 aprile 2011. Artino era stato messo ai vertici dell’organizzazione mafiosa di Terme Vigliatore e Mazzarrà S.Andrea e si occupava dei proventi delle estorsioni e della gestione criminale della discarica di Mazzarrà S.Andrea. Ruolo ambito proprio da Campisi che insieme a  Carmelo Maio attese Artino sotto casa e lo freddò con alcuni colpi di lupara.  La collaborazione di Campisi ha consentito di far luce anche su decine di estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti. Un ruolo lo ebbe anche Giovanni Perdichizzi, cassiere delle estorsioni del gruppo di San Giovanni diretto da Ottavio Imbesi. L’uomo fu eliminato il giorno di capodanno 2013 a Barcellona all’interno di un bar perché ritenuto inaffidabile.  All’indagine escono alcuni personaggi come Filippo Munafò, Elio D’Amico e Agostino Milone per i quali i tribunale del riesame ha annullato l’ordinanza per il 41 bis. Nel provvedimento sono confluiti anche i sequestri di beni eseguiti dalla DDA nell’ottobre scorso a Treccarichi, Aliberti e Mazzeo.

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