Fase cruciale per lo scacchiere delle opere indispensabili al presente e al futuro dell’imbarco- sbarco dei tir a Tremestieri. Da un lato va accelerato il completamento dei lavori di ricostruzione della diga (proprio oggi ricorrono ben tre anni dalla stipula del contratto tra l’Authority e l’impresa , e si terrà la dura protesta del comitato La nostra città); dall’altro lato, però, è ancora più importante non perdere tempo nell’iter che deve condurre all’apertura dei nuovi cantieri per il porto a sud. Iter “inchiodato” al rilascio ministeriale della Via, la Valutazione d’impatto ambientale ma per il quale serve anche predisporre, a Palazzo Zanca, alcuni atti, ad esempio gli espropri. Ed ecco che sui compiti affidati al Comune interviene il movimento “Uniti per Messina” composto da Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Cgil, Cisl e Uil e tutte le associazioni artigiane. «Il rischio – denuncia – è perdere il finanziamento da 16 milioni per la piattaforma logistica intermodale di Tremestieri con il secondo scalo portuale. Un rischio concreto, tanto che la Regione ha chiesto al Comune una relazione urgente per conoscere tempi e modalità con cui sta attuando l’intervento. Una relazione che illustri la sostenibilità e i tempi necessari per ottenere la conferma del decreto di compatibilità ambientale per il progetto Sigenco e per il progetto Coedmar, la disponibilità di altre risorse per la copertura dell’intervento, le eventuali altre criticità registrate». Quindi il passaggio: «La Regione, con una nota inviata la scorsa settimana, lamenta l’inerzia dell’Amministrazione comunale – afferma “Uniti per Messina” – e l’inattività amministrativa del segretario comunale individuato come soggetto coordinatore dell’ordinanza 93/2013 della Protezione civile». E oggi, certo, non mancherà una forte replica a Palermo.