“Nessun passo indietro, ma anzi cento in avanti, sulla stessa strada. E’ il sindaco Renato Accorinti a mandare un segnale chiaro a chi vuole sbarrare il suo cammino verso la legalità. Il lavoro che Leonardo Termini sta svolgendo per questa amministrazione nel tentativo di svelare cosa si cela nei buchi neri delle partecipate – ha detto ai giornalisti - servirà anche ai figli di coloro che hanno dato fuoco alla sua macchina. Tutti quei soldi che recupereremo, li restituiremo alla collettività.” Non ha dubbi il primo cittadino, così come non ne ha lo stesso esperto sulle ragioni dell’attentato di tre giorni fa in via Pascoli . E’ stato colpito l’uomo pubblico, non il privato professionista, cioè colui che deve fare pulizia laddove per anni sarebbero stati sperperati fondi e nutrite clientele, laddove i giri di affari sarebbero diventato sempre più loschi. Non ci sono idee ben precise su cosa abbia provocato la ritorsione, ma la lente d’ingrandimento sulla gestione dei rifiuti potrebbe essere una delle cause. “Da quando abbiamo bocciato il bilancio di Messinambiente e si è capito che facciamo sul serio- ha comunicato l’assessore Daniele Ialacqua- numerosi dipendenti sono venuti a parlarmi e a raccontarmi di fatti accaduti negli anni che ho raccolto in una memoria già consegnata alla procura della Repubblica. Anche il sindaco ha già avuto un lungo colloquio con il procuratore capo Guido Lo Forte. “Sono sereno- ha detto Leonardo Termini, il quale ha assicurato di non aver mai subito minacce, ma di aver ricevuto soltanto numerose telefonate mute nei giorni precedenti l’attentato incendiario.
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