Cinque pagine di esposto. Più sette di “quadro sinottico”, con una dettagliata ricostruzione dei “trafugamenti”, ovvero un lungo elenco di libri e frasi estrapolate. Ma la sintesi è solo una: «I giudizi riportati dal Tomasello sono scimmiottescamente trafugati dai miei scritti e trasportati in quelli a sua firma ». È finita in Procura la vicenda legata all’accusa di plagio delle opere del prof. Giuseppe Amoroso, per anni ordinario di Letteratura italiana della nostra Università e critico letterario molto noto a livello nazionale. Un clamoroso caso di cui è accusato il prof. Dario Tomasello, associato di Letteratura italiana contemporanea, che è venuto a galla nel febbraio scorso quando il Miur ha pubblicato i verbali e le decisioni finali della Commissione nazionale di valutazione Asn di settore, il cosiddetto “concorsone” che i docenti universitari devono affrontare per ottenere la progressione in carriera. Concorso al quale ha partecipato il prof. Tomasello, che secondo “l’accusa”avrebbe “arricchito” il proprio curriculum praticando il plagio. Un caso affrontato anche dal rettore Pietro Navarra, che dopo tutte le verifiche del caso ha inviato gli atti al Miur e anche alla Procura di Milano, che è competente per territorio in quanto la Commissione di settore ha svolto il suo lavoro proprio a Milano. Ma ha anche deciso di non procedere ad alcuna “chiamata” per la cattedra di Letteratura italiana contemporanea per l’anno accademico. L’esposto, in cui si ipotizzato il furto e la truffa, è stato depositato nei giorni scorsi alla Procura di Patti dal legale del docente universitario messinese, l’avvocato Manfredi Gigliotti.