Slittata a oggi la decisione del gip Giovanni De Marco sulla richiesta di scarcerazione dell’on. Francantonio Genovese avanzata sabato scorso dagli avvocati Nino Favazzo e Carlo Paliero. Il giudice ha dunque deciso di prendersi tutto il tempo previsto dalla legge, cinque giorni, per studiare bene le carte in particolare gli ultimi documenti presentati ieri dalla difesa del parlamentare.
Un’ampia documentazione che dimostrerebbe come non vi sia la possibilità da parte di Genovese di reiterare il reato. Principalmente perché il deputato è da tempo fuori dalla gestione delle sue società, la maggior parte ha cessato ogni attività e l’unica ancora in vita, l’Efap di Barcellona, sta concludendo l’ultimo ciclo di corsi. Fra l’altro gli uomini legati a Genovese sarebbe già fuori dagli enti in questione dal gennaio dell’anno scorso. Considerando che anche il gip ha stabilito nell’ordinanza che non sussiste più il pericolo di inquinamento delle prove i difensori chiedono che il parlamentare venga scarcerato perché a loro dire sarebbero venute meno le esigenze cautelari. Tesi che non convince per niente i magistrati della Procura, il procuratore aggiunto Sebasiano Ardita, ed i sostituti Liliana Todaro e Fabrizio Monaco che sabato mattina lo hanno interrogato in carcere e che si sono opposti alla richiesta di scarcerazione.
Intanto è stata rinviata a venerdì anche un’altra decisione del gip De Marco quella sull’inserimento nel fascicolo di un centinaio di intercettazioni telefoniche ed ambientali che riguardano lo stesso deputato del PD. Per la difesa non sono utilizzabili perchè trattandosi di un parlamentare era necessaria l’autorizzazione della Camera.
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