Il processo è stato fissato per il 28 ottobre prossimo quando, davanti al giudice monocratico, dovranno presentarsi i 20 indagati, fra proprietari di terreni e fabbricati, progettisti e direttori dei lavori, dell’inchiesta sull’ultima lottizzazione selvaggia scoperta dalla magistratura. Il sostituto procuratore della DDA Camillo Falvo ha firmato il decreto che dispone il giudizio per tutte le persone che lo scorso finirono nel registro degli indagati con l’accusa di aver costruito abusivamente su un terreno di fondo Cardia sulle colline di Tremonti. L’inchiesta ha consentito di scoprire che le costruzioni sono state realizzate abusivamente sia per le caratteristiche dimensionali dei singoli lotti venduti sia perché si tratta di terreni agricoli e quindi non edificabili. Oltre a 15 proprietari dei terreni, fra questi Rosalia, Maria rosaria, roberta, Pietro ed Antonella Cardia dovrannocomparire davanti al giudice monocratico l’ingegnere Luciano Taranto, progettista e direttore dei lavori, l’architetto Vittorio Gallina, l’ingegnere Antonino Geraci, l’architetto Antonio Candela e l’ingegnere Cosimo Polizzi.
Dalle indagini è emerso che in alcuni casi i lotti hanno superato la densità edilizia massima realizzabile su quei terreni così come i fabbricati hanno superato l’altezza massima consentita. Il punto focale dell’inchiesta però è un altro. Alcuni dei richiedenti delle concessioni non possedevano i requisiti fondamentali per le zone di verde agricolo. Cioè non erano imprenditori agricoli e chi risiedeva in quelle abitazioni non era conduttore del fondo o coltivatore diretto ma persone che avevano acquistato quei terreni per realizzare ville, molte delle quali ancora in costruzione. Un altro scempio che si è consumato in questi anni sulle colline messinesi senza alcun controllo da parte di chi avrebbe dovuto farlo.
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