A meno di un anno dalla chiusura delle urne, cambia volto il consiglio della quinta Circoscrizione. Cinque consiglieri devono lasciare il posto ad altrettanti “neo eletti”, in virtù della sentenza del Tar di Catania depositata ieri. Francesco Tavilla (Udc), Vincenzo Scognamiglio (Megafono), Giacomo D’Alì (Felice per Messina), Angela Capillo (Pd) e Giuseppe Cannistraci (Progressisti democratici) prendono il posto di Giuseppa Laganà (Renato Accorinti sindaco), Antonella Saccà (Pdl), Simona Greco (Pdl), Ivan Bombaci (Vento dello Stretto) e Alessia Alessi (Renato Accorinti sindaco). L’area Pd, in sostanza, “guadagna” quattro consiglieri, in favore di partiti e movimenti avversari. I giudici amministrativi hanno i ricorsi presentati dagli avvocati Marcello Scurria, Domenico Previte, Luigi Gullo e Pietro Cami. In realtà si tratta di una sentenza “annunciata”. Fin da subito, infatti, ci si rese conto che l’errore commesso dall’Ufficio centrale era troppo macroscopico, ammesso pure dal Tribunale, ma irrimediabile. Tanto che il presidente del quinto Quartiere, Santino Morabito, anche nel giorno dell’insediamento fu costretto a ricordare che cinque consiglieri erano sub judice: «Sappiamo tutti che per un problema di natura giuridica questo Consiglio non rispecchia per intero la volontà popolare. È un errore formale e siamo tutti vittime di questa vicenda», disse allora Morabito.
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