È passato un anno dall’inaugurazione “a metà” dello svincolo di Giostra, avvenuta il 15 maggio del 2013, e quasi due da quando l’Università, nel 2012, ha certificato l’inadeguatezza sismica del viadotto Ritiro. Da allora, nulla è cambiato: la nuova bretella autostradale (realizzata dal Comune) è rimasta attiva solo in entrata, ma, fatto ancora più grave, il vecchio strategico ponte dell’A20 (di competenza del Cas) non è stato consolidato. A lanciare nuovamente l’allarme, prefigurando il possibile coinvolgimento della Procura della Repubblica, è l’ingegnere capo del Genio Civile Gaetano Sciacca, che della messa in sicurezza del viadotto ha fatto una vera e propria “missione” di pubblico interesse. «Non riesco davvero a capire –ribadisce –sin dal 2012 c’è una denuncia di pericolo, e non lo dico io ma uno studio dell’Università, sulle condizioni del viadotto Ritiro. Ci sono anche i soldi, per metterlo in sicurezza e per creare la famosa bretella che consentirebbe (bypassandolo attraverso lo svincolo di Giostra) di potere effettuare i lavori senza paralizzare il traffico. E allora perché non si fa nulla? Si era detto che si sarebbe provveduto ad una prima tranche di lavori di messa in sicurezza urgente, per eseguire successivamente l’adeguamento sismico. Ma nulla è stato fatto. Il livello di sicurezza del Ritiro è lacunoso, precario: c’è una situazione di incipiente distacco del calcestruzzo che mette allo scoperto i trefoli d’acciaio all’in terno, favorendone l’ossidazione e dunque compromettendo la tenuta della struttura” .
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