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Tributi, in arrivo la
nuova Iuc. Con beffa

Pochissimi comuni italiani l’hanno già introdotta, non senza malumori nei contribuenti: ora anche a Messina è in pista la nuova Iuc, acronimo di Imposta unica comunale (che di unico, però, come vedremo, ha solo il nome) il cui regolamento istitutivo è all’esame della Giunta comunale prima del necessario passaggio in consiglio, anche per la cruciale approvazione di tariffe, aliquote e detrazioni. La sigla Iuc serve a indicare tre diversi tributi tutti legati al possesso di immobili: la “vec - chia” Imu e le nuove Tari (tributo sui rifiuti che sostituisce la Tares) e Tasi (tassa sui servizi indivisi). Ma oltre alla complicazione terminologica, il nuovo quadro della fiscalità locale introdotto dalla legge 147/2013 contiene anche una sonora beffa ai danni degli enti locali, già soffocati da debiti e tagli alle entrate, e soprattutto dei contribuenti. A spiegare il paradosso è il vicesindaco e assessore al bilancio Guido Signorino, che ha già firmato la proposta di regolamento redatta dall’ufficio diretto dal dott. Romolo Dell’Acqua, su cui a breve si pronuncerà l’amministrazione: «Il Comune – sottolinea – non riceverà più dal Fondo nazionale l’integrazione sul gettito Imu a copertura del mancato introito derivante dall’esenzione per le prime case.

IMPOSTA UNICA COMUNALE

Si paga su fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli ed è dovuta solo dal proprietario o da chi vanta un diritto reale di godimento. La base imponibile si determina partendo dalla rendita catastale dell’immobile o, per le aree fabbricabili, dal valore di mercato.

Tassa sui servizi indivisibili È la nuova imposta sui servizi indivisibili che si applica sui fabbricati, compresa l’abitazione principale, e sulle aree fabbricabili. Sono soggetti passivi possessori e detentori (anche inquilini) degli immobili. Questi ultimi, in misura compresa tra il 10% e il 30%, secondo quanto decide il Comune.

Tassa sui rifiuti (Tari) Si applica su tutti gli immobili suscettibili di produrre rifiuti urbani. Sono esenti le superfici che producono rifiuti speciali e le aree scoperte pertinenziali. Le utenze domestiche pagano in base ai metri quadrati e al nucleo familiare. Le altre utenze pagano in funzione dei metri quadrati e degli indici medi di produttività dei rifiuti

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