Lattine annerite dal fuoco e dal fumo. Le piccole strutture di legno che servivano a tenere gli oggetti, ormai quasi del tutto incenerite. E il gazebo letteralmente squagliato, con frammenti di plastica rimasti appesi alla struttura. Intera è rimasta invece questa buca delle lettere all’interno della quale i ragazzi di Galati potevano scrivere le loro domande e chiedere consigli. Sulla fede, sulla religione, sulla vita. L’oratorio era diventato un luogo speciale. Tanto che a qualcuno potrebbe aver dato fastidio. Qualcuno che stanotte si è introdotto nel cortile della chiesa della Madonna della Lettera di Galati Marina. E’ entrato dentro la struttura creata negli ultimi quattro mesi dai parrocchiani e da padre Orazio Siani e ha dato fuoco a tutto. Erano da poco passate le quattro quando alcuni abitanti se ne sono accorti, svegliati dal fumo e dall’insopportabile odore di plastica bruciata. Stranamente i due cani che stanno accanto alla struttura non hanno abbaiato. Stamattina sembravano storditi e pure impauriti, forse sono stati addormentati in qualche modo. Un’ipotesi che aggiungerebbe la premeditazione a un gesto che sarebbe comunque inqualificabile. Non certo un incidente, forse neppure una ragazzata. Più probabilmente un’intimidazione contro l’oratorio.
Padre Orazio ha scelto di non parlare, lui che di brutte esperienze suo malgrado se ne intende, era parroco ad Altolia nei giorni dell’alluvione. Vive oggi l’amarezza è il dispiacere dei suoi parrocchiani. I carabinieri stanno cercando tracce che possano permettere di risalire agli autori del gesto, per adesso non ci sono indicazioni ufficiali, ma presto potrebbero arrivare novità. La gente del villaggio, da parte sua, non ha intenzione di farsi condizionare. Venerdi sera ci sarà una fiaccolata nel quartiere.