Fu l’ultima vera guerra di mafia del nostro territorio. Quattro omicidi in un mese e mezzo e due di questi in un paio d’ore. Oggi sono svelati i contorni di quello che fu il fatto di sangue che aprì lo scontro fra clan anche di quartieri diversi della città. Nel febbraio del 2005 all’Annunziata nel distributore di benzina dove da poco lavoro cade, in pieno giorno, sotto i colpi dei killer Stefano Marchese. Muore, con modalità da vera e propria esecuzione mafiosa, perché uomo legato al boss Giuseppe Minardi che sta riorganizzando l’attività criminale a Giostra pensando di espandersi anche all’Annunziata. In questa revisione però, Minardi non tiene in considerazione Gaetano Barbera (oggi prezioso collaboratore di giustizia) che reagisce alleandosi con i fratelli Giovannino e Rosario Vinci, che comandano proprio All’Annunziata ma anche con Marcello D’Arrigo, uomo di rilievo criminale significativo, che controlla la zona Sud e precisamente S.Lucia sopra Contesse. Un’alleanza che porta a punire Minardi con la morte del suo braccio destro Marchese e subito dopo, sempre per la stessa logica di Francesco La Boccetta allo svincolo di S.Filippo. A quel punto Minardi, che è in carcere, reagisce e scatta, nella ricostruzione degli inquirenti e dei magistrati, l’omicidio di Sergio Micalizzi al mercato di Zaera. Gaetano Barbera è killer spietato e rispettato per la sua capacita omicida. Un’ ora dopo è già per strada a s.Lucia sopra contesse chiude, per ulteriore ritorsione Roberto Idotta. Oggi sono stati arrestati dalla squadra mobile Salvatore Irrera 37 anni che avrebbe accompagnato Gaetano Barbera all’Annunziata per l’omicidio Marchese. I fratelli Giovannino e Rosario Vinci di 74 e 55 anni, ritenuti boss dell’Annunziata e Marcello D’Arrigo che controlla S.Lucia.
Tutti sono ritenuti responsabili , in concorso, della missione di morte nei confronti di Marchese.
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