Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Docente accusato di
plagio, lui nega

   L’esposto è arrivato sul tavolo del rettore Pietro Navarra a febbraio. Un docente della facoltà di Lettere, che non aveva ottenuto l’abilitazione dal Miur per la progressione in carriera, “accusa” di plagio un collega, il prof. Dario Tomasello, associato di Letteratura italiana contemporanea, e porta a corredo della sua tesi una vasta documentazione. Tutto questo all’indomani della pubblicazione da parte del Miur dei verbali e delle decisioni finali della Commissione nazionale di valutazione Asn di settore, il cosiddetto “concorsone” che i docenti universitari devono affrontare per ottenere la progressione in carriera. Commissione che accorda al prof. Tomasello la progressione («... a maggioranza decide di conferirgli l’abilitazione alla prima fascia», con quattro voti favorevoli e uno solo contrario), peraltro con un giudizio molto lusinghiero. Il plagio, secondo il denunciante, consisterebbe nel fatto che il prof. Dario Tomasello nel predisporre la documentazione scientifica dei suoi lavori a corredo del curriculum, che sono ben 74 e spaziano in una vastissima produzione, avrebbe “copiato” alcuni testi o alcune parti di pubblicazioni scientifiche dal suo maestro, ovvero il prof. Giuseppe Amoroso, per tanti anni ordinario di Letteratura nel nostro ateneo e critico letterario conosciuto a livello nazionale, oggi in pensione. Il rettore Navarra quindi attiva subito in prima persona la procedura del caso, cioé la verifica di quanto sostiene l’esponente nella sua denuncia e nella lettera che ha inviato ad ogni singolo membro del Senato accademico. Organo che s’è già occupato della vicenda e che dovrebbe riaffrontare il caso nel corso della prossima seduta. Al termine della procedura il rettore Navarra compie sostanzialmente due passaggi: invia gli atti al Miur e anche alla Procura di Milano, che è competente per territorio in quanto la Commissione di settore ha svolto il suo lavoro proprio a Milano. Ma a quanto pare c’è di più, perché il rettore avrebbe deciso di non procedere ad alcuna “chiamata” per la cattedra di Letteratura italiana contemporanea per l’anno accademico.

Caricamento commenti

Commenta la notizia