Lunedì la conferenza stampa ufficiale, tre giovanissimi animati dal desiderio di offrire ai messinesi un concerto in occasione dell’1 maggio -come avviene in tutte le grandi città- presentano il loro ambizioso progetto alla stampa: musica in Piazza Duomo con band locali, momenti di riflessione, stand a cura di associazioni e soprattutto tanta passione, tanta energia, tanta voglia di proporsi nello spazio più importante della città.
Ma qualche volta la buona volontà, gli sforzi, anche importanti, non bastano. Bisogna fare i conti (è proprio il caso di dire così) con i costi di un evento: service, gruppo elettrogeno, siae e molti altri.
Palazzo Zanca patrocina l’evento da un mano agli organizzatori, monta il palco accanto alla fontana orione, concede il suolo pubblico, ma non ha fondi per le altre spese.
Gli organizzatori si adoperano per trovare degli sponsor -che offrono ben poco- e si occupano dei vari permessi supportati da alcuni funzionari comunali.
Nonostante le difficoltà vanno avanti, si impegnano, ma come detto ci sono i costi da coprire e rispettare tutte le leggi, anche se studenti e animati dal desiderio di fare una cosa grande e bella.
Uno di questi diventa insormontabile per la giovane organizzazione: pagare come giusto che sia la Siae. La voglia di fare si scontra le disponibilità economiche che non ci sono e soprattutto con quelle regole che tutti, giovani e non, giorno devono rispettare.
E così l’annunciato concerto di due giorni fa invece che tenersi in piazza Duomo domani si terrà al Club l’Officina con ingresso gratuito; sul palco di Piazza Duomo non si esibirà nessuno. La voglia di fare rimane anche se la cornice sarà decisamente diversa.
Certo, Palazzo zanca ha fatto il suo, ha dato servizi importanti, ed in questo momento e come sempre ha problemi molto importanti da risolvere, ma se si da la piazza principale della città per un evento come il concerto dell’1 maggio -con tutto quello che un giorno come questo rappresenta- avrebbe dovuto accertarsi meglio che i preparativi dello spettacolo si stessero svolgendo regolarmente e forse avrebbe dovuto supportare di più i giovani organizzatori, soprattutto in caso di particolari difficoltà, e verificare che avessero “spalle larghe” per affrontarle onde evitare annullamenti come quelli di oggi.
Comunque, con i se e con i ma, non si va da nessuna da parte. Resta l’amarezza per un’iniziativa che sotto l’aspetto degli intenti resta immutata, ma di certo non è più la stessa cosa.
Lunedì la conferenza stampa ufficiale, tre giovanissimi animati dal desiderio di offrire ai messinesi un concerto in occasione dell’1 maggio -come avviene in tutte le grandi città- presentano il loro ambizioso progetto alla stampa: musica in Piazza Duomo con band locali, momenti di riflessione, stand a cura di associazioni e soprattutto tanta passione, tanta energia, tanta voglia di proporsi nello spazio più importante della città.Ma qualche volta la buona volontà, gli sforzi, anche importanti, non bastano. Bisogna fare i conti (è proprio il caso di dire così) con i costi di un evento: service, gruppo elettrogeno, siae e molti altri.Palazzo Zanca patrocina l’evento da un mano agli organizzatori, monta il palco accanto alla fontana orione, concede il suolo pubblico, ma non ha fondi per le altre spese.Gli organizzatori si adoperano per trovare degli sponsor -che offrono ben poco- e si occupano dei vari permessi supportati da alcuni funzionari comunali.Nonostante le difficoltà vanno avanti, si impegnano, ma come detto ci sono i costi da coprire e rispettare tutte le leggi, anche se studenti e animati dal desiderio di fare una cosa grande e bella.Uno di questi diventa insormontabile per la giovane organizzazione: pagare come giusto che sia la Siae. La voglia di fare si scontra le disponibilità economiche che non ci sono e soprattutto con quelle regole che tutti, giovani e non, giorno devono rispettare. E così l’annunciato concerto di due giorni fa invece che tenersi in piazza Duomo domani si terrà al Club l’Officina con ingresso gratuito; sul palco di Piazza Duomo non si esibirà nessuno. La voglia di fare rimane anche se la cornice sarà decisamente diversa.Certo, Palazzo zanca ha fatto il suo, ha dato servizi importanti, ed in questo momento e come sempre ha problemi molto importanti da risolvere, ma se si da la piazza principale della città per un evento come il concerto dell’1 maggio -con tutto quello che un giorno come questo rappresenta- avrebbe dovuto accertarsi meglio che i preparativi dello spettacolo si stessero svolgendo regolarmente e forse avrebbe dovuto supportare di più i giovani organizzatori, soprattutto in caso di particolari difficoltà, e verificare che avessero “spalle larghe” per affrontarle onde evitare annullamenti come quelli di oggi.Comunque, con i se e con i ma, non si va da nessuna da parte. Resta l’amarezza per un’iniziativa che sotto l’aspetto degli intenti resta immutata, ma di certo non è più la stessa cosa.