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Mantineo-Trotta, divampa la polemica. Adesso tocca ad Accorinti

Sfefano Trotta

“Trotta è tra i prefetti più scarsi mai visti a Messina” . Il siluro, devastante per i rapporti fra l’amministrazione Accorinti ed il rappresentante del governo, lo ha lanciato ancora una volta l’assessore ai servizi sociali Nino Mantineo. L’occasione è stata offerta dall’assemblea pubblica che si è tenuta ieri pomeriggio nel salone delle bandiere di Palazzo Zanca organizzato dal circolo Arci “Thomas Sankara”. Obiettivo dell’iniziativa istituire un tavolo tecnico sul tema delle politiche migratorie  e spingere il Comune ad aderire alla Carta di Lampedusa. La giunta Accorinti è stata accusata di non essere troppo decisa sul fronte dell’accoglienza agli immigrati ed in particolare sulle soluzioni da offrire agli stranieri che arrivano in città e costretti a vivere nella tendopoli del Palanebiolo. Un tema  che nei mesi scorsi era già stato terreno di scontro fra Mantineo ed il prefetto Trotta che si era opposto fermamente all’ipotesi Le Dune caldeggiata invece dall’amministrazione comunale.

Lo scontro istituzionale aveva raggiunto livelli mai sfiorati prima a Messina. I rapporti fra Accorinti ed il prefetto si erano sfilacciati prima di ricomporsi almeno in apparenza. Ora il nuovo attacco diretto, forte, violento come un diretto in pieno volto. Mantineo con la sua aggressione verbale rischia di tranciare definitivamente il sottile filo che ancora lega Palazzo Zanca alla Prefettura.  Due istituzioni fondamentali che dovrebbero dialogare e non insultarsi. Stamattina il sindaco Accorinti, incalzato dai giornalisti, non ha voluto commentare l’accaduto. Prima vuole confrontarsi con l’assessore ai servizi sociali e con l’intera giunta ma non rimangono che un paio di alternative. A questo punto o il sindaco difende l’operato di Mantineo oppure può smentirlo e chiedergli di scusarsi col Prefetto. Infine l’ultima opzione: Accorinti potrebbe addirittura revocargli l’incarico se palesemente in disaccordo con la sua uscita. Comunque vada è giunta l’ora di chiudere una polemica che può solo produrre effetti nefasti per una città che non ne avrebbe davvero alcun bisogno.

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