L’onda lunga della crisi pasquale dei rifiuti, continua a mostrare i suoi effetti per le strade della città . Specie in periferia oltre la metà della spazzatura depositata in quei giorni e poi fino a oggi è ancora da raccogliere e smaltire. Le altre imminenti festività, in realtà, non dovrebbero incidere sulla crisi perché sia domani che il primo maggio la discarica di Motta resterà aperta almeno mezza giornata. Appunto la discarica. Da sette mesi Messina conferisce nell’impianto della provincia catanese con un aggravio dei costi che viaggia intorno ai 150 mila euro. Ma ai primi di maggio Messinambiente potrebbe tornare all’antico, cioè a Mazzarrà S.Andrea. In questi giorni è stata chiusa, infatti, la transazione fra Ato 3 ( la società d’ambito avrebbe dovuto chiudere i battenti il 30 aprile ma la Regione ne ha prorogato l’attività perché nessuna Srr è ancora pronta ) e Tirrenoambiente da 3 milioni di euro. Un viatico che dovrebbe appianare gli attriti esplosi il primo ottobre scorso. Peraltro proprio a fine mese scade l’autorizzazione della Regione al conferimento fuori provincia e una proroga a questo punto potrebbe non servire. Tornando a casa nostra oggi è arrivata la dettagliata interrogazione, inviata anche al Prefetto, della presidente del consiglio Emilia Barrile che solleva più di un dubbio di legittimità sull’ordinanza sindacale che autorizza lo stoccaggio della spazzatura nella piazzale di Pace. La Barrile vuole conoscere quali siano le condizioni di eccezionale urgenza che hanno portato all’emanazione dell’ordinanza che dovrebbero costituire necessario presupposto di questo tipo di provvedimento. La Barrile ricorda come nell’ottobre del 2012 fu espressamente vietato l’utilizzo di quell’area per accumularci l’immondizia e che tante denunce scattarono per quello che allora era un abuso. Intanto è diventato ufficiale l’incarico di Raphael Rossi e Armando Di Maria come esperti di Messinambiente. Rossi, che ha lavorato a lungo con il liquidatore Ciacci, sarà una sorta di super manager per l’impiantistica. Di Maria svolgerà invece funzioni logistiche.
Ai primi di maggio dovrebbe arrivare il nulla osta per l’avvio della raccolta porta a porta delle differenziata con i 4 milioni e mezzo che la regione ha garantito per l’acquisto dei mezzi. A quel punto, però, dove si stoccherà tutto questo prezioso materiale? L’impianto di valorizzazione della frazione secca costruito dall’Ato è praticamente pronto, ma non si sa ancora chi lo gestirà? Messinambiente a sua volta vorrebbe 700 000 euro dal comune per il progetto del nascituro impianto di Pace. Soldi su soldi che ci si augura non finiscano nella spazzatura.