Bisogna rifarsi al piano tariffario e ai protocolli d’intesa siglati dal Comune e dalle società di traghettamento, che prevedevano il pagamento di 1 euro per le autovetture, di 3 euro per i mezzi pesanti e di 30 euro per quei mezzi pesanti che avrebbero utilizzato gli approdi del Porto storico e della Rada San Francesco, salvo «disposizioni contingenti da parte della polizia municipale», in pratica salvo deroghe dovute alla “impraticabilità” del porto di Tremestieri. Un tariffario che di fatto è venuto a cadere con l’entrata in vigore dell’ordinanza di Accorinti, che ha vietato l’utilizzo della rada San Francesco e del porto storico se non in casi di emergenza, escludendo di fatto la fattispecie per cui i conducenti dei mezzi pesanti avrebbero potuto scegliere di passare dal centro città, pagando però 30 euro invece di tre. Incrociando i dati precedenti all’ordinanza di Accorinti, però, viene fuori che quei 30 euro li hanno pagati davvero in pochi. Anzi pochissimi. Praticamente nessuno. Lo studio lo ha effettuato il consigliere comunale di “Cambiamo Messina dal basso” Luigi Sturniolo. Ecco qualche esempio. Nell’aprile 2012 – un mese a caso – sono transitati 37.839 tir e 120.106 auto. L’incasso, si fosse applicata la tariffa dei 30 euro (calcolato anche che al Comune arriva solo il 65%, perché la rimanente parte va a Villa San Giovanni), avrebbe dovuto essere di oltre 650 mila euro, invece, sono stati versati meno di 140 mila euro.