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La Passione di Cristo,
la fede di Messina

  Tanti i messinesi che in via 24 Maggio hanno atteso di abbracciare “L’ultima cena”: la prima della undici Barette che ieri pomeriggio hanno riunito in preghiera la comunità messinese. A sorreggere le lunghe travi in legno padri e figli, osservati da nonni, a propria volta padri, che tra i colori e i profumi di quelle statue, alcune realizzate in legno, altre in cartapesta, sono stati “allevati”. Ne conoscono ogni singolo particolare e ciascuna è per loro simbolo di ricordi e spiritualità. Tanti, come sempre, gli immancabili volti che rappresentano la memoria di un evento ormai secolare: Giuseppe Ripinto e Mariano Spadaro, (quest’ultimo di 83 anni ma ancora portatore) inseparabili da “La deposizione”; Placido Lentini e Vincenzo Rigano posizionati a pochi passi dalla baretta “U Signuri muttu”. A loro fianco, però, anche un volto nuovo, quello di Renato Accorinti.

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