L’itinerario è quello di sempre. Dopo l’uscita dal nuovo oratorio il corteo attraverso la via S. Agostino raggiungerà piazza Antonello. Da qui, il corso Cavour verso sud e poi via Tommaso Cannizzaro da monte a valle. All’altezza di piazza Cairoli, la processione imboccherà la carreggiata lato mare della via Garibaldi. All’incrocio con la via primo settembre, una girata meno impegnativa rispetto a quella della vara per puntare dritti su piazza Duomo. Una volta raggiunta la cattedrale, la processione sosterrà un po’ di più che consentire all’Arcivescovo Calogero La Piana di impartire la benedizione a tutti e 11 i fercoli, a coloro che li trasportano a spalla e a tutti i fedeli al seguito. Ma il momento più suggestivo e sentito deve ancora arrivare: è quello che prevede la salita verso la via 24 maggio. Meglio nota come “a ‘nchianata di veretti”. Solitamente si arriva a questo momento quando le tenebre sono già sceso rendendo lo scenario ancora più suggestivo tra due ali di folla che proprio in questo punto si ingrossano all’inverosimile. Tra le novità di quest’anno un particolare manto ricamato in oro che coprirà la statua dell’Addolorata donato dall’associazione mogli medici. Restaurata ed abbellita con regi dorati, invece, si presenterà la Baretta del Cristo morto grazie all’opera della famiglia Rigano. L’Arciconfraternita, poi, quest’anno ha fatto realizzare una suggestiva corona per il Cristo Crocifisso che sabato scorso è stata benedetta dal vescovo emerito di Cefalù Francesco Sgalambro.
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