Da una parte lo sport dall’altro un contratto. Alla Piscina cappuccini le due cose nuotano in corsie parallele. Da quasi due mesi tutte le gare di pallanuoto delle 4 società messinesi si giocano senza pubblico perché la Questura ha chiuso la tribuna da quasi mille posti in mancanza di una licenza di pubblica sicurezza per la struttura. A gestire l’impianto, da qualche anno, la Waterpolo Messina che quando ha chiesto al Comune, ente proprietario, la documentazione per ottenere la licenza e quindi far riunire la commissione comunale sui pubblici spettacoli, si è vista spalancare le braccia in attesa di una soluzione al caso. Ora lo stesso club che milita in massima serie e tutti gli altri sodalizi scrivono al sindaco perché si acceleri l’iter per la riapertura della struttura nella quale sono anche in programma diverse gare di nuoto anche nazionali.
Poi c’è il capitolo della gara d’appalto d’affidamento della gestione per la quale si è aperto a fine mese scorso un vero e proprio contenzioso. Palazzo Zanca ha chiesto la risoluzione del contratto ed un risarcimento danni perché la Waterpolo avrebbe accumulato un debito di oltre 40 mila euro e soprattutto perché non sarebbe stato completato un impianto fotovoltaico che era parte integrante dell’aggiudicazione della dibattuta gara d’appalto.
Sempre il comune sa bene di non essere stato in grado di poter finanziarie quella manutenzione straordinaria senza la quale la piscina sarebbe chiusa da tempo e che quell’esborso è stato tutto a carico della società che conta di scomputarlo con il canone di 2000 euro mensili e con quel 5% di utenze ( il resto lo paga il Comune e le bollette sono di un paio di centinaia di miglia di euro) che la società deve a Palazzo Zanca. Per quanto riguarda l’impianto di cogenerazione che dovrebbe abbattere i costi sembra quasi tutto pronto.
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