Grande mobilitazione della comunità dopo l’appello su Rtp di Teresa, la sorella di Giacomo, il messinese che il 31 marzo scorso, a soli 30 anni, è stato colpito da infarto in Marocco dove si era recato con la moglie Fatima per seppellire il suocero. Una famiglia marocchina, quella di Fatima, trapiantata a Messina da anni, che ha saldato i legami con la nostra città anche tramite alcuni matrimoni. Quello di Giacomo e Fatima era avvenuto solo 4 anni fa. Una vita difficile come quella di tante coppie che non lavorano, se non saltuariamente, e deve crescere un bambino di 4 anni. Raccolti i soldi per seppellire il suocero in Marocco, Giacomo aveva assicurato il suo sostegno per organizzare trasporto ed esequie. Ma a Casablanca, a soli due giorni dal rito funebre, l’infarto. Sgomenta la moglie 23enne e l’intera comunità. Sono trascorsi 12 giorni e dopo l’autopsia la salma di Giacomo è ancora all’ospedale di Casablanca in attesa di essere trasportata a Messina. L’assessore ai servizi sociali Mantineo ha attivato i contatti con il consolato italiano in Marocco. Dopo un preventivo di 3800 euro l’assessorato, visto il caso disperato, è riuscito a reperire, nei fondi del capitolo delle politiche sociali, la somma utile per il trasporto. Già lunedì saranno attivate tutte le procedure. Parallelamente si sono mobilitati il terzo quartiere, dove si svolge la vita della famiglia di Giacomo, e la parrocchia. Don Terenzio Pastore, parroco della chiesa di Provinciale, si è reso disponibile a fare da tramite con la Caritas per istituire un fondo anche per le necessità quotidiane della giovane vedova con il suo bambino. Fatima quando tornerà dal Marocco dovrà ricominciare, dovrà dire al piccolo che non sarà più il papà a guidarlo nella vita. Troppo piccolo ancora per capire che su di lui in futuro oltre alla famiglia vigilerà una intera comunità.
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