Se un tratto della via Torino (anche Traversa I Tommaso Cannizzaro, secondo il piano Borzì) da decenni usato come parcheggio di un condomìnio è davvero una strada pubblica – lo attesta il Comune ormai dal 2012, ieri l’assessore Corvaja della Giunta Buzzanca e oggi l’assessore De Cola della Giunta Accorinti – perché il Comune non butta giù i cancelli e non lo riapre alla Città? Non parliamo dello sperduto vicoletto di un villaggio collinare ma della prima parallela, lato Cavalcavia, della centralissima via La Farina. Un’area urbana soffocata dal cemento e adiacente a una zona vitale per Messina, quell’area ferroviaria della Piccola velocità di via Santa Cecilia, al cui interno passerà la nuova via Don Blasco. Insomma, pare una beffa pazzesca: il Comune ottiene aree Fs ma, a pochi metri, non fa godere le sue, a dispetto di una viabilità strozzata. Eppure c’è ancora un “ma” Il mistero del “tratto chiuso di via Torino” – restano elementi da chiarire tale dopo anni di approfondimenti! – sarà risolto una volta per sempre entro pochi giorni. Lo garantisce un assessore tecnico qual è l’ing. Sergio De Cola, e non c’è, invero, motivo di dubitarne Purché il Comune però – aggiungiamo noi – riesca finalmente a trovare e a leggersi il vecchio faldone dell’atto di concessione edilizia rilasciato alla ditta che l’isolato costruì, quasi quarant’anni orsono. L’informatizzazione?