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"Birra Messina",
più che un'idea

Si sono riaperti i capannoni per una visita che gli ex lavoratori Triscele rimasti senza occupazione dopo la chiusura dello stabilimento di via Bonino, hanno gradito molto. Erano tutti presenti nel posto dove presto saranno sistemati gli impianti di produzione di una birra che queste persone negli anni hanno imparato a fare nel modo migliore. Apprezzata dai messinesi e non solo, ed ora riproposta. Più buona di prima, se possibile. Al senatore Lumia, alla presenza  del direttore dell’area industriale di Larderia, i soci della cooperativa hanno anche illustrato il progetto di uno dei due capannoni loro affidati. Quello dove si produrrà la birra, mentre un altro, proprio di fronte, sarà adibito alla logistica e alla commercializzazione. Durante la prossima settimana sarà formalizzata la cessione di queste aree, potrà quindi iniziare la ristrutturazione per la quale alcune ditte sono già state incaricate. Sarà poi la volta della collocazione dei macchinari per la produzione prevista durante i mesi estivi per poi iniziare la lavorazione entro ottobre al massimo. La grande novità, potrebbe essere rappresentata dal marchio. C’è la possibilità di recuperare quello storico: “Birra Messina”. Se ce lo cedono a titolo gratuito ce lo prendiamo ha detto stamani il presidente della cooperativa Mimmo Sorrenti. Importante anche l’apporto della fondazione di comunità di Messina rappresentata oggi da Gaetano Giunta. Da questa arriveranno oltre 100 mila euro che vanno a completare quel milione di euro necessario per avviare l’attività. 300 mila euro sono i risparmi dei 16 soci, 400 mila arriveranno dalle piattaforme nazionale ed europea delle cooperative e circa 200 mila quelli che saranno disponibili con l’accensione di un mutuo con il fondo artigianato.  

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