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Così il dimensionamento
scolastico veniva deciso
in via primo Settembre

  Questa scuola sì, quella no. Perché a chi lo ha chiesto il favore non si può negare. Il controllo di Francantonio Genovese sul sistema formazione si è tradotto in una presenza costante, in certi momenti quasi asfissiante anche sulla pubblica istruzione. E su un passaggio chiave quale è stato quello del dimensionamento scolastico. Centrale il ruolo di Salvatore Lamacchia (oggi ai domiciliari), capo della segreteria dell’assessorato regionale alla Formazione quando assessore era Mario Centorrino. Quest’ultimo è stato bersaglio di continue pressioni, da parte di Genovese ma anche del senatore Nino Panania, che con Genovese ha condiviso il ruolo di leader dell’area Innovazioni del Pd (in un periodo in cui quella stessa area stava giocando una partita altrettanto dura sul tavolo politico interno al partito). Dalle carte dell’inchiesta emerge con chiarezza anche quanto diretto e determinante sia stato il contributo di Elena Schirò, cognata di Genovese e moglie del deputato regionale Franco Rinaldi. Contributo, scrive il vice questore aggiunto Giuseppe Anzalone nella sua informativa, «non giustificato da uno specifico incarico». In realtà l’interesse è sempre e solo uno: sistemare questioni che poco hanno a che fare con la pubblica istruzione, ma piuttosto utili a tutelare posizioni personali.Come quell di Rosalia Schirò, dirigente scolastico della scuola Petrarca, a Ganzirri. È quasi estenuante, nella sequenza di telefonate e di incontri, la partita che si gioca sul dimensionamento scolastico. I nodi principali sono Messina con il caso Ganzirri e Trapani con il gioco a incastri che riguarda le scuole di Alcamo e Castellammare del Golfo, a cui è direttamente interessato Papania (la moglie lavora in un istituto scolastico di Alcamo).

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