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Formazione, corsisti
scambiati come figurine

  In attesa degli interrogatori di martedì, emergono nuovi particolari sullo scandalo della formazione professionale e il caso “Corsi d’oro”. Particolari che toccano diversi aspetti di un sistema vastissimo e dai mille volti. Alcune intercettazioni, ad esempio, documentano un vero e proprio “mercato” dei corsisti, per i quali gli interlocutori interessati a questo o a quell’altro ente utilizzano termini come “trattativa”, “scambio”, “apprendisti venduti”. Vere e proprie compravendite: allievi in cambio di percentuali dei finanziamenti ottenuti dalla Regione. In questo modo gli enti di formazione si garantivano il numero di corsisti necessari per ottenere i finanziamenti stessi. Altro aspetto: le false assunzioni. Appartenenti al “cerchio magico”della segreteria di Francantonio Genovese risultavano dipendenti di questo o quell’ente, ma in realtà venivano pagati per lavorare nella stessa segreteria del deputato del Pd. Infine, i rapporti coi funzionari regionali. Da alcune intercettazioni emerge l’interesse da parte di un burocrate palermitano a sbloccare alcuni mandati di pagamento, ma anche a impegnarsi in prima persona in campagna elettorale in favore di Franco Rinaldi, per chiedere poi un’atten - zione particolare per futuri incarichi di vertice.

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