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Gite scolastiche,
gli effetti della crisi

  Gite scolastiche: diminuisce la partecipazione degli studenti. Che la crisi economica faccia sentire i suoi effetti in tutti i settori è, ormai, evidente. E, a quanto pare, non risparmia proprio nessuno. Neppure i viaggi d’istruzione. «Qualunque iniziativa si proponga ai nostri alunni –afferma il dirigente scolastico dell’Istituto tecnico nautico “Caio Duilio”, Maria Schirò –registra difficoltà nelle adesioni. La scuola cerca di contribuire per quanto possibile almeno alla crociera di fine anno per le quinte classi, ma nonostante questo il calo c’è e si vede. Purtroppo, la scuola non è indenne dalla crisi. Per cui, il contributo che si riesce a dare è sempre commisurato alle risorse di cui si dispone. Mi addolora non poter dare a tutti la possibilità di prendervi parte. E la crisi non si avverte solo nella diminuita partecipazione dei ragazzi ai viaggi d’istruzione, ma anche nell’acquisto dei libri. Cerchiamo di sopperire con il comodato d’uso, ma di certo non riusciamo a risolvere il problema». È un coro unanime quello delle scuole. «Ultimamente, abbiamo sempre minori fondi a disposizione – spiegano i professori Luigi Mongitore e Giuseppa Urdì dell’Istituto “Antonello” – e, quindi, possiamo contribuire sempre meno ai viaggi d’istruzione. La flessione degli studenti partecipanti c’è, anche se la scelta ricade su destinazioni economiche. Fortunatamente, grazie ai fondi strutturali europei, la scuola riesce a far partire all’estero i ragazzi per conseguire la certificazione linguistica o per effettuare stage». La strada è, dunque, quella di proporre agli studenti e alle loro famiglie mete a prezzo contenuto.

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