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Messinambiente,
Alessio Ciacci
nuovo commissario

Il sindaco lo presenta come se avesse appena ingaggiato un nuovo campione per la sua squadra. Lo aveva già fatto in occasione dell’arrivo del segretario generale Antonio Le Donne, con cui Alessio Ciacci, fra l’altro ha lavorato gomito a gomito nel comune di Capannori, in provincia di Lucca. A lui il compito di rivoluzionare il microbo cosmo della raccolta dei rifiuti in città. Sostituisce, nella qualità di commissario liquidatore Armando Di Maria, che si è dimesso stanotte  insieme al collegio dei revisori dei conti durante l’assemblea dei soci di Messinambiente.  

Armando Di Maria resterà in azienda. A lui il compito di traghettare Messinambiente verso la fase due. Sarà un consulente, per ora, ma il suo impegno potrebbe proseguire con compiti tecnici. Ciacci dovrà infatti creare uno staff di lavoro, interno e esterno,  al quale affidarsi per riuscire a raggiungere l’obiettivo di rendere Messina una grande Capannori. Il monte debiti è il primo problema con cui dovrà fare i conti. Nella triangolazione con Comune e Ato 3 la partita si gioca sui 60 milioni di euro. Se dovrà nascere una nuova società o sarà sanata quella attuale lo dovrà decidere proprio il gruppo di lavoro creato da ciacci che presto poter vedersi affiancato anche un manager specializzato . In mezzo ci sono i 500 dipendenti ai quali arrivano rassicurazioni.

Intanto, il CGA ha accolto il ricorso di TirrenoAmbiente contro l’ordinanza del Tar che sospendeva i lavori per l’ampliamento della discarica di Mazzarrà S. Andrea e la realizzazione dell’impianto di pre-trattamento e biostabilizzazione dei rifiuti solidi urbani. Ad appellarsi al tribunale amministrativo di Catania erano stati i cittadini residenti nel vicino comune di Furnari, chiedendo l’annullamento delle autorizzazioni regionali. Intanto il Comune di Messina potrebbe presto tornare a conferire i rifiuti nel sito di contrada Zuppà   Nella prossima settimana- come ha anticipato l’assessore Ialacqua- è previsto un incontro fra gli amministratori comunali e della società per perfezionare una transazione per il pagamento del debito da 11milioni di euro a causa del quale, già da diversi mesi, si sono interrotti i rapporti.  Infatti i rifiuti di Messina  vengono ancora trasportati  a Motta Sant’Anastasia in provincia di Catania, con costi assolutamente  superiori. 

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