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Meningite, primi
in Italia a ricevere
il nuovo vaccino

È un “primato” doloroso, indesiderato, ma al contempo una tappa fondamentale in quella battaglia che è il solo modo per rendere sopportabile un insostenibile dolore. I familiari di Federico Franza, ucciso nel 2009 a due anni da una meningite fulminante, sono stati i primi in Italia a ricevere la somministrazione del nuovo vaccino contro il meningococco B, ceppo letale, capace di uccidere in 24 ore. «Una scelta difficile, un farmaco nuovo. Ma se non l’avessi fatto e fosse successo qualcosa... L’ho deciso per la nostra serenità, ma anche per un fatto deontologico: credo nei vaccini, sono un’offerta di vita che non possiamo negare ai nostri figli». A parlare è Ivana Silvestro, mamma del piccolo Federico, che si è sottoposta all’iniezione insieme con il marito Vincenzo e le figlie Helga, 9 anni, e Astrid, 2. Il farmaco (che va assunto da un mese di vita e fino ai due anni in due dosi e poi con una terza a sei anni) è stato immesso in commercio a giugno scorso e da pochi giorni è disponibile in Italia: «Lo abbiamo richiesto in farmacia, pagandolo 146 euro a dose – ricorda Ivana –e quando è arrivato abbiamo chiesto alla dott. Enza Lo Re di somministrarcelo. La ringrazio, è stata una pioniera e molti medici dovrebbero prendere esempio da lei, smettendo di essere diffidenti verso le vaccinazioni. Noi abbiamo fatto le iniezioni il 27 febbraio e non abbiamo avuto alcuna reazione avversa, le bambine non hanno manifestato nemmeno un decimo di febbre».

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